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In questo contributo, a cura di Alessio Fasano, Country Manager-Southern EMEA Region di FireMon viene descritto il valore reale della Network Security Policy Management (NSPM)
I responsabili della sicurezza si trovano oggi ad affrontare priorità ben note in condizioni sempre più nuove e complesse. Gli obiettivi restano invariati: migliorare la visibilità, semplificare l’applicazione delle policy, ridurre le configurazioni errate e mantenere la conformità in un contesto normativo in continua evoluzione. Tuttavia, raggiungere questi obiettivi è diventato molto più complesso – e al tempo stesso più critico – man mano che le aziende adottano architetture ibride e multicloud.
Le strategie sono ben comprese: Zero Trust, automazione e governance degli accessi sono tutti elementi essenziali della moderna progettazione della sicurezza. I framework esistono, la tecnologia è disponibile. Eppure, molte organizzazioni restano bloccate in una modalità reattiva: colmano lacune, ripetono attività manuali e faticano a mantenere la disciplina delle policy al ritmo richiesto dal business.
Questo divario non è dovuto alla mancanza di consapevolezza, ma a un problema strutturale. Con l’espansione delle reti e la diversificazione degli ambienti, la gestione delle policy diventa sempre più frammentata. Questa frammentazione genera rischio. È necessario reintrodurre struttura nel processo. Ed è qui che la Network Security Policy Management (NSPM) apporta un valore reale.
La NSPM non è uno strumento isolato né una soluzione tattica temporanea. È una metodologia strutturata che introduce chiarezza, coerenza e controllo nella progettazione, applicazione e gestione delle policy di sicurezza di rete. Il suo valore risiede nella capacità di trasformare le buone intenzioni – come automazione, visibilità e conformità – in risultati pratici e replicabili.
Centralizzando il controllo e standardizzando i flussi di lavoro, la NSPM consente ai team di passare da una modalità di emergenza a un’operatività sostenibile. Non elimina la complessità, ma la rende gestibile.
Alla base, la NSPM risponde a tre funzioni fondamentali: visibilità, automazione e mitigazione proattiva del rischio.
La visibilità offerta dalla NSPM non significa solo avere accesso ai dati, ma comprendere il panorama delle policy nella sua interezza. Significa vedere come le regole interagiscono tra loro, dove si sovrappongono e dove ci sono lacune – su piattaforme cloud, infrastrutture on-premise e ambienti virtuali.
Senza questa visione contestuale, la gestione delle policy diventa reattiva. I team non riescono a rilevare facilmente regole obsolete ancora attive o modifiche che abbiano compromesso la conformità. Con la NSPM, le policy diventano osservabili e comprensibili, supportando decisioni più rapide e intelligenti.
La gestione manuale delle policy poteva essere sufficiente in passato, ma oggi non è più scalabile. Le modifiche ai firewall, gli aggiornamenti degli accessi utente, gli aggiustamenti alla segmentazione sono attività frequenti e ad alto rischio. Affidarsi all’intervento umano significa spesso esporsi a ritardi ed errori.
La NSPM introduce automazione in questo processo, ma con una governance chiara. Le modifiche seguono flussi di lavoro definiti e modelli preimpostati, garantendo coerenza e trasparenza. L’automazione non elimina il controllo, ma lo rafforza.
La NSPM sposta anche l’attenzione dalla correzione alla prevenzione. Le configurazioni errate spesso passano inosservate fino a quando qualcosa si rompe o un audit di conformità le fa emergere. A quel punto, il danno è già fatto.
Con la NSPM, violazioni delle policy, problemi di accesso e lacune di configurazione possono essere segnalati in anticipo. Questo riduce i rischi di sicurezza e alleggerisce anche il carico operativo nella gestione degli incidenti o nella preparazione alla verifica di conformità.
Le reti aziendali odierne sono intrinsecamente complesse. La maggior parte delle organizzazioni opera su un mix di sistemi legacy, servizi cloud e una crescente quantità di endpoint remoti. Ogni ambiente introduce le proprie policy e meccanismi di controllo, rendendo più difficile mantenere la coerenza.
Framework normativi come GDPR, DORA, NIS2, HIPAA e PCI DSS aumentano ulteriormente la pressione. Non basta avere delle policy: devono essere applicate in modo uniforme e documentate nei dettagli. La NSPM rende tutto ciò realizzabile. Semplifica la conformità integrando processi pronti per l’audit nelle operazioni quotidiane, invece di lasciare il tutto all’ultimo minuto di ogni ciclo.
La gestione dei firewall ne è un chiaro esempio. Nelle grandi aziende, le richieste di modifica possono essere centinaia al mese. Ognuna deve essere esaminata, approvata, implementata e registrata. Se gestite manualmente, gli errori sono inevitabili. Gartner stima che quasi tutte le violazioni dei firewall derivino da configurazioni errate, non da falle nella tecnologia sottostante. La NSPM è progettata per ridurre questi rischi in modo sistematico.
Adottare la NSPM non significa solo implementare un nuovo strumento. Richiede un allineamento operativo tra i team, specialmente quando più gruppi gestiscono diverse parti della rete. Le integrazioni devono essere mappate sui sistemi esistenti e i flussi di lavoro delle policy potrebbero dover essere ripensati.
C'è anche un cambiamento culturale da affrontare. In molti team, la gestione delle policy si è sempre basata sull’esperienza individuale e sul controllo diretto. Passare a un’applicazione strutturata e automatizzata può sembrare estraneo. Ma la NSPM non riduce il valore dell’esperienza: le fornisce un quadro in cui operare in modo più efficace.
Iniziare con un’implementazione graduale, concentrandosi su aree a basso rischio, può agevolare la transizione. L’importante è che la NSPM diventi una parte viva del ciclo di vita della sicurezza: abilitando revisioni regolari delle policy, migliorando la coordinazione e assicurando che ogni insight si traduca in azione.
Forse il maggiore punto di forza della NSPM è la sua adattabilità. Non è vincolata a una piattaforma o a un fornitore specifico. I suoi principi – centralizzazione, standardizzazione, coerenza – possono essere applicati a qualsiasi architettura e settore. Questo la rende utile non solo oggi, ma anche in futuro, man mano che le infrastrutture evolvono.
Con l’aumento delle aspettative e delle superfici di attacco, la disciplina nei processi diventa importante quanto le capacità tecniche. La NSPM offre un modo per scalare questa disciplina senza aumentare il carico operativo.
Trasforma le best practice in pratiche operative concrete. E aiuta le organizzazioni a mantenere chiarezza, controllo e resilienza, indipendentemente dalla velocità con cui cambia l’ambiente.