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ICT 2007: In Italia le medie imprese e le famiglie guidano la crescita, la PA la frena

Nell'anticipazione del Rapporto Assinform 2007 viene fotografata l'intera ICT italiana che risulta in crescita dell'0,9%, con due dinamiche contrapposte: l'Informatica che cresce e le Tlc che rallentano.

Tecnologie & Trend
Per il quarto anno consecutivo l'ICT cresce a livello mondiale. Un segnale positivo per un mercato industriale che vale nella sua totalità 3 mila miliardi di dollari, che corrisponde al 6%  del PIL mondiale. A guidare la crescita del mercato due grandi motori: la diffusione delle tecnologie nei paesi emergenti, l'associazione denominata Bric (Brasile, Russia, India e Cina) e la forte crescita del mondo in Rete, la cosiddetta economia digitale. In questo quadro di ottimismo il contributo dell'Italia è decisamente scarso.

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Dai dati del Rapporto Assinform sull'Iinformation & Telcommunication Tecnology  nostrana si passa da una crescita del 2,1% del 2006 a un +0,9% nel corso del 2007 per un valore pari a 64.390 milioni di Euro. Imputato maggiore di questa decrescita è il comparto delle Telecomunicazioni che crescita solamente dello 0,4% contro il 2,1% dell'anno precedente. Tre i macrofenomeni che hanno determinato questo risultato delle TLC: una competizione sempre più forte, alcuni interventi regolatori e l'avvento di nuove tecnologie, che insieme hanno determinato un sostanziale abbassamento delle tariffe.
Con gli occhiali dell'ottimismo il quadro italiano evidenzia il comparto Informatica che prosegue la tendenza positiva inziata negli anni precedenti. Un andamento che però non appare soddisfacente se paragonato alla crescita dell'IT a livello mondiale (+5,9%). Motori di questa crescita le famiglie, che nonostante la contrazione generale dei consumi hanno speso oltre un miliardo di euro per dotarsi di tecnologie innovative, e le imprese, in particolare le medie che hanno cominciato a investire in modo sostanzioso. Le grandi hanno tenuto e le piccole hanno visto la loro spesa IT passare da un segno negativo a uno positivo.
Continua invece la discesa della Pubblica Amministrazione la cui domanda è statica o addirittura decrescente, con uno -0,6%.  

[tit:Informatica avanti tutta]

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L'Informatica fa la parte del leone. Nel mondo è cresciuta in modo accelerato nei maggiori Paesi (un dato per tutti quello della Cina dove l'IT è cresciuta del 22%). Da parte sua l'IT italiana segue il trend ma con ritmi molto più lenti, registrando un incremento del 2% per un valore di 20.190 milioni di euro.
Se si spacca il settore nelle sue macrocomponenti hardware, software e servizi, risulta che l'hardware ha registrato una crescita considerevole (+4,8%), soprattutto per il buon andamento della componente PC che è cresciuta anche in valore, pesando sull'intero settore per il 55%. Nel corso dell'anno sono stati venduti 5.600.000 di PC (+13%). La scelta delle famiglie va sempre in direzione dei notebook mentre le vendite dei desktop tengono in ambito aziendale.

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Ancora una volta il mercato consumer è più dinamico nell'acquisto dei PC segnando negli ultimi anni una crescità dal 22 al 30%. Sempre nell'hardware buone le performance arrivano dei server midrange e dello storage, negativo invece il risultato dei mainframe. Infine le stampanti multifunzione erodono spazio alle stampanti di tipo tradizionale.


[tit: Software e servizi: avanti piano]

Più contenuta la dinamica della componente software e servizi, in però crescita del 1,2%. Il Software cresce in modo soddisfacente (+3,2%) con dinamiche diverse nelle sue sottocategorie. Ad avere la meglio è il middleware, in crescita del 6,1%, in quanto riguarda processi di virtualizzazione, integrazione, adozione delle Service Oriented Architecture. Il software di sistema (+3,3%) è trainato dall'andamento del mercato PC, mentre luci e ombre riguardano il segmento del software applicativo (+2,1%), il più importante all'interno della compagine software.
È un segmento di mercato relativamente saturo, a basso tasso di rinnovamento, che per cambiare e crescere deve guardare a nuovi modelli di business e a nuove modalità di erogazione.
L'aggregato Servizi diminuisce (+0,3%), con andamenti molto differenziati dei settori che lo rappresentano. Crescono la consulenza e la system integration, che vengono veicolate in modo sempre più congiunto, si incrementa anche la crescita dell'outsourcing nonostante la rinegoziazione dei contratti, mentre si investe sempre meno in formazione. 

[tit:Telecomunicazioni in riflessione]

Il mercato delle telecomunicazioni passa da una crescita 2,1% del 2006 a una di appena lo 0,4% del 2007 per un valore pari a 44.200 milioni di euro. Le TLC fisse riportano una lieve discesa mentre è forte il rallentamento delle TLc mobili (la cui crescita passa da un +4,5% del 2006 a un +1,8% nel 2007). In termini di consumi si registra un calo da parte del mondo

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business che è meno significativo nel mondo consumer.
Nel segmento apparati i sistemi non crescono rispetto all'anno scorso così come le infrastrutture. Da parte sua la componente servizi di TLC registra una dinamica positiva con andamenti differenziati per ciò che riguarda quelli di rete fissa (che passano da una crescita dello 0,9% a -1,5%) e quelli relativi alla rete mobile che dimezzano il loro tasso di crescita, pur rimandendo sempre con il segno positivo.
Nello specifico nei servizi su rete fissa si segnalano note positive nel segmento degli accessi a Internet (+8,2%) e in termini di banda larga si sono superati i 10 milioni di punti di accesso, anche se il tasso di penentrazione degli accessi del 25% dell'Italia risulta ancora molto basso se paragonato a quello del 74% dei Paesi Bassi, e del 70% della Danimarca.I
l rallentamento dei servizi mobili è determinato in larga misura da interventi regolatori e dai tagli sulle tariffe. I servizi Vas continuano a crescere (oggi valgono 5 miliardi di euro); in quest'ambito un ruolo importante è giocato dagli Sms e dagli Mms ma anche da servizi browsing (tipo broadband mobile ed email mobile). 
Infine, lo scorso anno si è raggiunto il numero record di 91 milioni di linee attive, di cui 21 milioni di tipo UMTS.  

[tit:Guardando il 2008]

La crescita di quest'anno ha un profilo diverso da quella del 2007. Il mega comparto 'IT dovrebbe subìre una limatura nella sua crescita, per effetto del calo dei consumi delle famiglie, per le maggiori difficoltà di accesso al credito, e per la riduzione dei budget IT delle imprese orientate più alla cost saving che alla crescita del business. Inoltre la forte concentrazione avvenuta nel corso del 2007, soprattutto ad opera dei gruppi bancari, potrebbe comportare un'ulteriore riduzione della spesa IT.
Per contro il 2008 delle TLC dovrebbe essere più positivo; non si registrerà un calo delle tariffe per l'intervento dell'Autority, si assisterà alla ripresa degli investimenti da parte dei carrier e si affacceranno al mercato nuovi servizi di telefonia mobile da parte dei carrier.
Per far sì che l'Italia non perda ulteriormente il treno occorre cambiare le condizioni strutturali del contesto. "Credo che l'innovazione sia il punto centrale su cui il Paese deve investire, ha commentato Ennio Lucarelli, presidente di Assinform. "Oggi accelerare sull'innovazione vuol dire valorizzare la presenza dello Stato come regolatore e contemporaneamente promuoverne l'uscita dall'erogazione dei servizi liberalizzando il settore".
Lo ha affiancato Giancarlo Capitani, amministratore delegato di NetConsulting, a cui è toccata la presentazione dei dati del Rapporto, che ha concluso: "E' necessario fare un salto strutturale nell'innovazione di sistema, che richiede la presenza di una forte regia. Ha più senso parlare meno di innovazione e farne molta di più". Vedremo.

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