: "L’importanza di un cloud sovrano e qualificato per i fornitori della PA" La sovranità secondo Aruba.it
Smartphone e Tablet sono proprio sicuri dagli attacchi degli hacker? La risposta è sicuramente "no" ma ci sono diversi accorgimenti per proteggere il proprio dispositivo personale ed evitare che questo diventi "il cavallo di troia" per sottrarre le informazioni aziendali. Questo speciale affronta proprio questo tema e come questo può diventare un buon business per il canale.
E che tutto questo stia diventando un serio problema lo dimostrano tante ricerche. Per esempio Dimensional Research ha condotto un sondaggio per conto di Dell Kace su quasi 750 professionisti IT sull'effetto che i dispositivi personali hanno sul business per valutare la crescente consumerizzazione dell'IT. Ebbene lo studio conferma che il 62% degli IT manager ritiene di non disporre degli strumenti adeguati per gestire in modo corretto questi device.La ricerca rivela che l'87% delle aziende ha dipendenti che utilizzano qualche sorta di dispositivo personale al lavoro, siano essi smartphone, tablet o notebook ma che non sono in grado di proteggere dati e proprietà intellettuale aziendali in modo efficace. Inoltre l'88% ritiene che sia necessaria una policy per supportare dispositivi personali.Sempre secondo questa ricerca il 32% degli intervistati conferma un utilizzo non autorizzato di device e applicazioni personali per connettersi alla rete aziendale.
Intanto, il numero di application package files (Apk) maligni per Android è volato da 139 addirittura a 3063 anno su anno. Secondo gli autori del report, questa escalation è causata dagli autori di malware che utilizzano le applicazioni come Trojan per evitare l'identificazione da parte degli antivirus. Uno degli esempi più recenti di malware mascherato include una copia bootleg del popolare gioco Angry Birds. Così come è interessante segnalare che un recente rapporto di Trend Micro evidenzia che proprio grazie all'esplosione delle vendite di smartphone e tablet (in questo caso iPhone e iPad), Apple abbia superato Oracle, Google e Microsoft in termini di vulnerabilità segnalate, con un valore complessivo pari a 91. Oracle segue con 78, poi è il turno di Google con 73 e di Microsoft con 43. Oltre a registrare il maggior numero di vulnerabilità, a marzo 2012 Apple ha anche emesso una quantità record di patch.