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Symantec, con Virtual Clinic supporta le Pmi a virtualizzare le infrastrutture

A partire dal prossimo anno il vendor di sicurezza metterà a disposizione dei partner un tool per aiutare i propri clienti nel processo di virtualizzazione. La testimonianza del corporate delear Centro Computer.

Tecnologie & Trend
La divisione Pmi di Symantec, creata poco più di un anno fa, si pone l’obiettivo di sviluppare prodotti e soluzioni ritagliate su misura per le piccole e medie imprese, aziende con un organico al di sotto dei 250 dipendenti. Una divisione che  opera sul territorio solo ed esclusivamente attraverso il canale.
Le Pmi sono aziende che hanno le stesse esigenze delle grandi realtà in termini di  sicurezza, virtualizzazione e mobility, ma a differenza di queste realtà hanno buget più limitati e non dispongono di team dedicati all’IT. Per questo il ruolo dei partner assume un valore fondamentale, come figura di riferimento a cui affidarsi per essere guidati in un percorso di innovazione tecnologica”, afferma Marina Fantini,  Responsabile Marketing Symantec Smb Mediterranean Region in un recente incontro. Come sottolinea Fantini: “Il tema della virtualizzazione è molto sentito da questa tipologia di aziende, alle prese con processi di rinnovamento tecnologico e con necessità di maggior efficienza e competitività per continuare a operare in mercati che hanno profili sempre più globali.” Così come per i partner rappresenta una grande opportunità: “Per i partner nelle grandi aziende la virtualizzazione riguarda in prevalenza solo i servizi, nelle medie e nelle piccole si traduce in una vendita di hardware, software e servizi”.
symantec-con-virtual-clinic-supporta-le-pmi-a-virt-1.jpgIn termini di adozione i passi da compiere sono però ancora molti. Le ultime ricerche condotte da Symantec, infatti, pur evidenziando un’attenzione sempre più crescente al trend, segnalano che il fenomeno è ancora lontano dall’essere una realtà diffusa e consolidata.
Una prima ricerca condotta su 650 aziende di cui 26 italiane in tre macroaree geografiche a livello mondiale evidenzia che circa il 70% delle aziende che optano per la virtualizzazione lo fanno principalmente per controllare i budget, ridurre il numero di server, migliorare la preparazione verso disastri in quanto aziende che non possono in alcun modo fermare il proprio business. Solo il 10% del campione è però partito con la virtualizzazione, mentre un 17% ha in corso processi di virtualizzazione e circa un terzo sta attrezzandosi per farlo a breve. E la virtualizzazione in sostanza riguarda le applicazioni più semplici, pur essendoci la consapevolezza che deve poi garantire corrette prestazioni anche in caso di disaster recovery.
In un studio più recente – denominato  Disaster Preparedness Survey – condotto su 2.053 aziende di cui circa 100 italiane (con un organico al di sotto dei 250 dipendenti), in cui si prendevano in esame trend tecnologici quali virtualizzazione, mobility e cloud, le percentuali di adozione sono risultate più alte. L’adozione della virtualizzazione è infatti salita al 34%, e i motivi per cui la si fa sono diventati anche più sofisticati: per essere più preparati verso i disastri e garantire la continuità del business. Le aziende che hanno intrapreso la virtualizzazione sono in genere più avanti nei processi di modernizzazione delle infrastrutture, riconoscono i benefici di efficienza e maggiore affidabilità in un disegno più ampio di una strategia di backup degli ambienti fisici e virtuali.

[tit:Virtualization Clinic by Symantec]
Proprio per affiancare le aziende in questo cammino verso la virtualizzazione, propedeutico al cloud computing, Symantec oltre a una strategica integrata a partire dal prossimo anno metterà a disposizione delle aziende uno strumento on lineVirtualization Clinic – un sorta di mini sito in cui le aziende, una volta profilate sulla loro preparazione in termini di virtualizzazione potranno ricevere consigli da Symantec su come procedere nel proprio cammino di adozione della virtualizzazione. “E’ uno strumento messo a disposizione dei partner per supportare i propri clienti nel processo verso la virtualizzazione,” dice Fantini.

[tit:Centro Computer: l’opinione di un partner]
Un parere su come si stanno muovendo le aziende in termini di virtualizzazione ma anche di sicurezza, storage e backup arriva da Centro Computer, un corporate delear di Symantec con sede a Centro (Ferrara), uffici dislocati in Emilia Romagna, Liguria, Marche, Veneto e Lombardia e  un organico di 150 persone, che opera su un target di aziende di  medie e grandi dimensioni – a partire da un minimo di 10 postazioni di lavoro per arrivare a oltre 250 e toccare anche le 1.000.
symantec-con-virtual-clinic-supporta-le-pmi-a-virt-3.jpg“Il terremoto del 20 maggio scorso nella zona di Ferrara e quello successivo del 29 maggio hanno fatto emergere con prepotenza quanto sia critico il tema della sicurezza, non solo degli immobili ma anche delle infrastrutture IT. Mai come in quei giorni si è parlato di disaster recovery e backup. Sono tutti segnali che evidenziano quanto sia importante virtualizzare le macchine fisiche. E questo è solo il primo passo. Occorre poi guardare al cloud. Il passo successivo è infatti quello del backup, del disaster recovery e dell’alta alta affidabilità in cloud”, afferma Roberto Vincenzi, Vice Presidente - Direzione Servizi di Centro Computer.
Come racconta Vincenzi, l’interesse verso questi nuovi di fruizione dell’IT è alto, l’adozione ancora limitata. L’estensione del backup in cloud privato è importante, ma lo è ancora di più verso il cloud pubblico. “E' un passo inevitabile, soprattutto per le medie aziende per le quali concetti quali l’alta affidabilità e il disaster recovery sono fondamentali. Osserviamo che si sta affermando un nuovo approccio legato al disaster recovery che va oltre i confini dell'azienda. Ci vuole tempo; basti dire che nelle regioni in cui operiamo noi la fibra ottica in alta velocità, propedeutica al discorso cloud, è arrivata solo da un paio d’anni”.
E prosegue: “Le aziende grandi sono uno step avanti nei processi di virtualizzazione. Sono alla fase 2.0, guardano al cloud. Mentre le aziende piccole che demandano la parte informatica ai partner perché non possono permettersi esperto al proprio interno sono ancora indietro. Devono affrontare il mondo virtualizzazione facendosi supportare dai partner per avere economicità di scala, flessibilità e costi legati al consumo”.
Il problema più grosso da superare è però ancora di tipo culturale. Formare i nostri venditori sul tema non è facile. Ci sono ancora resistenze. Il cloud computing è usymantec-con-virtual-clinic-supporta-le-pmi-a-virt-2.jpgn modello che richiede anche al canale di mettersi in gioco e cambiare. Noi continuiamo a portare avanti due percorsi paralleli: quello tradizionale delle tecnologie on premise e quello del cloud. Ad oggi il peso del cloud per la nostra realtà è ancora basso. Abbiamo persone tecniche formate nella parte di prevendita non ancora persone pronte sulla vendita."
Sono resistenze basate su preconcetti; come l'utente finale ha difficoltà a spostare i propri dati su cloud, così anche il partner di canale teme di perdere il controllo di alcuni processi prima solo a suo appannaggio. In realtà non è così; i servizi rimangono imprescindibili dal partner. Occorre portare avanti un processo di acculturamento del canale a cui va spiegato che le regole non cambiano; il modello di vendita del cloud è altrettanto redditizio quanto quello on premise e loro rimangono il nostro punto di riferimento verso il mercato,”  conclude Massimiliano Bossi, Symantec Distribution and Smb Manager Italy.
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