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Recessione: per Confindustria il PIL Italia 2009 a -1%

Siamo di fronte alla recessione più lunga del dopoguerra, dicono da viale dell'Astronomia, prospettando una riduzione del Pil dello 0,4% nel 2008 e dell'1% nel 2009. La ricetta di Confindustria per uscire dalla crisi.

Tecnologie & Trend
Se ieri l'Istat aveva evidenziato che siamo dfi fronte a una '"recessione tecnica", oggi sono le stime di Confindustria a "mettere a fuoco" un quadro decisamente negativo per il nostro Paese. 
"Siamo di fronte alla recessione più lunga del dopoguerra", dicono da viale dell'Astronomia, prospettando una riduzione del Pil dello 0,4% nel 2008 e dell'1% nel 2009. Un ritocco decisamente al ribasso determinato dalla pesante flessione della produzione industriale registratasi nel secondo e terzo trimestre 2008 e '...'ben superiore a quanto atteso anche nelle analisi più pessimistiche''.
Le precedenti stime, infatti, nonostante fossero negative, prevedevano un Pil a -0,2% nel 2008 e -0,5% nel 2009.
Dati che coinvolgono non solo il settore industriale ma anche il terziario. In Italia, sostengono gli industriali, il peggioramento è evidente '..'negli ordini interni ed esteri e negli indicatori qualitativi, in particolare nel manifatturiero''. ''La recessione - aggiungono - è più grave perché comune a tutte le maggiori economie industriali, dentro e fuori l'Unione europea'', con 'preoccupanti segni di rallentamento anche nei Paesi emergenti. 

[tit:La ricetta di Confindustria]
Ai governi nazionali, Confindustria chiede di sostenere la domanda attraverso investimenti pubblici, riduzione delle imposte sui redditi bassi e agevolazioni agli investimenti per le imprese. Alla Bce invece torna a chiedere tassi di interesse più bassi.
''La Bce è in clamoroso ritardo nel ridurre i tassi reali (l'inflazione core è ferma all'1,9%) e non tiene conto del costo del denaro pagato effettivamente dalle imprese'', precisa il Centro studi di viale dell'Astronomia. E non solo. ''E' cruciale, l'azione già intrapresa per evitare il credit crunch (la crisi del credito dovuta alla scarsezza di liquidità). L'economia italiana ed europea stavano già retrocedendo quando la disponibilità di credito, seppure a costo elevato, era rimasta abbondante. I danni di una contrazione dei prestiti sarebbero irreparabili'', conclude il Centro Studi di Confindustria

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