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La crisi si abbatte sui giganti dell'Hi-Tech

Da Intel a Microsoft, da Nokia a Sony. Da LG ad Amd. Per i giganti dell'ICT e della consumer electronics sono tempi duri. Ma non per tutti: Apple, Google e Ibm sorprendono gli analisti finanziari.

Tecnologie & Trend
 
Diversi Big del settore Hi-Tech come Microsoft, Nokia, Sony, Intel, LG assieme ad altri hanno lanciato  l'allarme sulla caduta della domanda e sulle difficoltà a venire a fronte di una riduzione della spesa da parte dei consumatori, nel pieno di una dura crisi mondiale dell'economia.
"Il settore dell'Ict e dell'elettronica di consumo sta seguendo il mercato immobiliare e l'industria automobilistica in territorio negativo", puntualizza Neil Mawston, di Strategy Analytics, il quale aggiunge che se "...Inizialmente i consumatori hanno tagliato su spese più importanti come le auto, ora hanno cominciato a risparmiare su piccoli acquisti come i telefoni cellulari".
Nokia, per esempio, ha registrato un calo peggiore del previsto nei profitti del quarto trimestre, e ha avvertito che il mercato di riferimento è entrato nell'anno della sua peggiore crisi, con i volumi che si ridurranno del 10% rispetto al 2008.
Gli fa eco Sony la quale ha annunciato che metterà in bilancio una perdita operativa più grave del previsto, circa 2,9 miliardi di dollari, in quest'anno fiscale che si chiude a marzo 2009 a causa dell'indebolimento della domanda, del rafforzamento dello yen e della ristrutturazione delle sue unità di produzione in difficoltà. Stamane alla Borsa di Tokyo il titolo ha perso il 7%.
Anche Microsoft ha di fatto scioccato Wall Street con risultati deludenti, e punta a tagliare 5.000 posti di lavoro (1.400 verranno annunciati immediatamente, gli altri nelle prossime settimane). Ma soprattutto ha già comunicato al mercato finanziario che non fornirà  le previsioni sui profitti per il resto del proprio anno fiscale che si conclude  a giugno 2009. Nel frattempo il titolo ieri ha chiuso a Wall Street con un -11.71%.
Dal bollettino di guerra non ne esce viva nemmeno LG Electronics, che ha chiuso l'ultimo trimestre con una perdita netta nel trimestre ottobre-dicembre di 489,7 milioni di dollari, Dopo aver registrato il primo quarter in rosso, dopo sette trimestri positivi, LG pensa di tornare in attivo nell'attuale trimestre grazie alle vendite di stagione, ma gli analisti temono che sarà un recupero solo temporaneo vista la debolezza della domanda.
Anche Intel non sfugge alla debolezza della domanda. Il primo produttore di chip al mondo ha comunicato che chiuderà degli impianti di produzione in Malaysia e nelle Filippine, insieme all'unica fabbrica che restava nella Silicon Valley, tagliando 6.000 posti di lavoro. L'annuncio è arrivato il giorno dopo che il produttore ha ridotto drasticamente i prezzi di molti suoi chip, una settimana dopo aver riportato un calo dei suoi ricavi nel quarto trimestre.
Sempre in tema "processori" anche Amd si appresta a ridurre il personale di circa 1.100 unità, anche questo un segnale che la crisi è totale.


[tit:Piccoli ma importanti segnali positivi]

In un quadro così fosco ci sono però segnali positivi. Per esempio Google ha chiuso il quarto trimestre con un utile per azione pari a 5,10 dollari, al di  sopra delle attese degli analisti che prevedevano 4,95 dollari. Le vendite si sono attestate a 4,2 miliardi di dollari a fronte ai 4,13 attesi dagli analisti.
Questo segnale positivo si aggiunge ai brillanti risultati di Apple e Ibm, che hanno sorpreso il mercato e che potete leggere nell'articolo correlato.

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