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Wi-Fi, ora nei locali pubblici la connessione è libera

Da oggi i gestori dei locali pubblici hanno la possibilità di offrire ai propri clienti l’accesso alla connessione Wi-Fi senza alcun obbligo di registrazione preventiva e senza alcun tipo di responsabilità sui siti e sulle attività svolte dai clienti stessi.

Tecnologie & Trend
Da oggi anche in Italia i gestori dei locali pubblici hanno la possibilità di offrire ai propri clienti l’accesso alla connessione Wi-Fi senza alcun obbligo di registrazione preventiva e senza alcun tipo di responsabilità sui siti e sulle attività svolte dai clienti stessi.
Finora l’ostacolo maggiore alla diffusione del Wi-Fi libero nei locali pubblici era rappresentato dalla famosa legge Pisanu che obbligava i gestori dei locali pubblici a tenere un registro dei clienti che accedevano a internet con responsabilità nel caso in cui i clienti avessero effettuato operazioni illecite durante la navigazione web.
Secondo quanto dichiarato dalla Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi, L’Autority ha però affermato in data odierna che gli esercenti pubblici possono mettere a disposizione liberamente la connessione Wi-Fi ed eventualmente anche Pc e dispositivi di altra natura senza obblighi di registrazione e responsabilità legata alla navigazione dei clienti.
Ecco cosa è possibile leggere nel comunicato ufficiale della Fipe:
“L’Autorità garante della Protezione dei dati personali ha confermato che gli esercenti pubblici possono mettere liberamente a disposizione degli utenti la connessione Wi-Fi ed eventualmente Pc e terminali di qualsiasi tipo. A sollevare la questione era stata un’interpretazione controversa sollevata da provider che forniscono programmi di archiviazione. A loro dire, sui gestori di bar e ristoranti incombeva l’obbligo di registrazione dei dati da parte degli utenti, così come dovevano essere anche ritenuti corresponsabili dei siti visitati dai loro clienti in caso di connessione alla rete con l’accesso telematico fornito dal locale. Con questa nuova interpretazione i gestori dei locali saranno sollevati da qualsiasi responsabilità rispetto alla navigazione in Internet da parte dei loro clienti e, nel caso volessero entrare in possesso di informazioni più dettagliate riguardo all’uso della rete, dovranno richiedere al consumatore di firmare l’autorizzazione al trattamento dei dati personali. Il Garante, nella risposta fornita a Fipe, ha infatti ribadito che questo caso rientra fra quelli in cui non può essere effettuato il trattamento dei dati personali senza necessità del consenso del soggetto interessato, in base all’art. 24 del Codice. La connessione wi-fi libera nei pubblici esercizi va verso la direzione delle smart city. Bar, ristoranti, discoteche, stabilimenti balneari diventano sempre più interattivi e sono così in grado di offrire ai clienti un servizio importante nell’era del digitale”.
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