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Google: l'Antitrust vuole vederci chiaro sulla gestione della pubblicità

L'Antitrust ha deciso di estendere l'istruttoria contro Google, anche al settore dell'advertising, in particolare per possibile abuso di posizione dominante nel sistema di raccolta pubblicitaria.

Tecnologie & Trend
Occhi puntati sul mercato pubblicitario: l'Antritrust estende l'istruttoria aperta in estate contro Google anche alle modalità di raccolta pubblicitaria. L'Autorità vuole indagare su un possibile abuso di posizione dominante del Gigante di Mountain View.
Lo scvorso mesi di agosto l'Antitrust aveva aperto un'inchiesta contro Google Italia, estesa in un momento successivo alla casa madre americana. L'odierna decisione è stata resa nota da una nota dell'organismo di vigilanza, che ha specificato come la società "determinerebbe i corrispettivi degli spazi pubblicitari venduti attraverso la sua rete a sua assoluta discrezione e senza spiegare come vengono calcolati".
Il procedimento è stato esteso alla società Google Ireland Limited, che coordinerebbe la raccolta pubblicitaria.
Si ipotizza che a destare maggior interesse sia la rete AdSense, il programma di affiliazione mediante il quale i proprietari di siti web hanno la possibilità di vendere spazi pubblicitari: Google fa da intermediario in questa operazione e l'Antitrust vuole analizzare proprio questo processo.
Nella nota è spiegato come, in base al contratto standard, gli utenti di AdSense "ricevono come corrispettivo somme determinate da Google di volta in volta a sua assoluta discrezione; Google non assume alcun obbligo di comunicare come tale quota sia calcolata; i pagamenti sono calcolati esclusivamente sulla base dei registri tenuti da Google; Google può inoltre modificare in qualsiasi momento la struttura di determinazione dei prezzi e/o dei pagamenti a sua esclusiva discrezione".
Tenendo conto di ciò, le Autorità ritengono che tali condizioni contrattuali non consentano agli editori dei portali affiliati a Google di conoscere anticipatamente e in maniera dettagliata i corrispettivi che spettano loro: "nei contratti conclusi dagli editori per l'affiliazione al programma AdSense la percentuale di revenue-sharing ad essi spettante è tuttavia definita senza che Google fornisca alle controparti elementi utili a verificare la determinazione dei corrispettivi effettivamente percepiti".
Tale assenza di verificabilità avrebbe delle conseguenze negative sull'attività dei coordinatori dei suddetti siti, "ostacolando, ad esempio, la pianificazione dello sviluppo e del miglioramento dei propri siti web nonché l'apprezzamento della convenienza di eventuali altre offerte provenienti da intermediari concorrenti".

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