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Windows Phone 7 sotto i riflettori

Al MIX 2010 una vasta schiera di analisti e blogger vuole capire come saranno le soluzioni e i dispositivi di prossima generazione firmati Microsoft.

Tecnologie & Trend
Al MIX 2010, l'evento per sviluppatori dell'ecosistema Microsoft, in scena a Las Vegas, anche se si tratta di una kermesse prettamente tecnica è riuscito ad attirare il pubblico meno esperto, grazie a dimostrazioni pratiche e alcune news che fanno capolino tra le numerose linee di codice che vengono prese in esame. Le notizie che documentano le specifiche hardware e software delle novità presenti al MIX sono già numerose, tuttavia dalle molteplici slide e presentazioni si possono dedurre alcuni interessanti trend riguardanti Microsoft.

Le applicazioni sono cruciali
Rendere migliore Windows Mobile non era abbastanza. Apple ha già definito lo standard con il suo mantra "There's an App for that" (C'è un App per farlo). Ed è per questo stesso motivo che Microsoft sta distribuendo gli strumenti necessari agli sviluppatori, per creare le applicazioni e i giochi che verranno commercializzati con l'Os. Non appare probabile che questa piattaforma arrivi anche solo vicina all'ecosistema iPhone nei prossimi sei mesi, ma Microsoft deve comunque arrivare ad un esteso catalogo di App - migliaia, non centinaia - per il primo giorno nei negozi. La risposta degli sviluppatori è stata positiva e sembra che si riuscirà a stare nei tempi prefissati.

Windows Phone non è per tutti
Secondo una slide mostrata da Joe Belfiore di Microsoft, Windows Phone 7 è progettato per quella categoria di utenti denominata "life maximizers". Come da classico stile Microsoft, il design team ha creato una coppia di utenti tipo, Anna e Miles: hanno entrambi 38 anni, vivono appena fuori Chicago, hanno un figlio e sono "indaffarati personalmente e sul lavoro" e sono "residenti stabili che non cercano una casa".
Se questa suona come la vita di un manager Microsoft di livello medio (a parte la menzione di Chicago), allora il prodotto di Redmond è perfetto. Ma se ci basiamo su quella descrizione, i nuovi smartphone Windows Phone 7 non sono adatti ai giovani... o ai girovaghi.

Minore varietà, forse è meglio
Nella presentazione generale, Belfiore ha descritto anche il caos che contraddistingue il mondo Windows Mobile di oggi. La maggior parte di dispositivi con quell'Os, ha spiegato, sono stati progettati da un produttore e un provider con un fine: quello di servire una piccola fetta del mercato mobile.
Questo approccio ha portato a una vera e propria pioggia di cellulari, con dimensioni dello schermo variabili, con o senza capacità touch, con o senza tastiera e basati su una grande varietà di processori. Inoltre, le Apps e l'Os dovevano funzionare su tutti quei dispositivi per avere un benché minimo successo.
Windows Phone 7, al contrario, definisce alcune specifiche hardware obbligatorie e molto rigide: capacità touch che supporti 4 interazioni, per esempio, o solo due dimensioni del display fra cui scegliere. Anche questo approccio offre una certa varietà, anche se ridotta rispetto a Windows Mobile. La scelta diminuisce anche il peso sugli sviluppatori, che possono testare le Apps solo su pochi dispositivi ed essere sicuri che funzioneranno anche su tutti gli altri Windows Phone.

Alcuni principi "sacri" andranno immolati
Le nuove App saranno abbinate a prezzi, per ora, espressi in dollari e centesimi. La prova era sotto gli occhi di tutti al MIX 2010. Se il fatto sembra poca cosa allora non si è venuti a contatto con i Microsoft Points, il complesso e oscuro sistema di pagamento in uso nei marketplace per Zune e Xbox 360. Da quello che si è potuto vedere al MIX 2010 i Points sono sulla via del non ritorno, per fortuna.

Non serve copiare Apple per avere successo
Sì, nella piattaforma Windows Phone 7 ci sono alcune funzionalità che sono state chiaramente generate dagli stessi "geni" dell'iPhone. Un marketplace che contiene solo Apps approvate da Microsoft? Suona familiare. Impegnarsi, invece, in un processo di certificazione "trasparente" che elimini ogni forma di arbitrarietà? Questo sì che sarebbe "thinking different".

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