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HPE Discover 2017, Meg Whitman e Antonio Neri sul palco. Il passaggio di testimone nel segno della continuità

Dopo Meg Withman si gira pagina e si riparte con Antonio Neri. Intanto l'arsenale del vendor continua ad arricchirsi di nuove tecnologie lungo le direttrici portanti dell’intelligent Edge, IT Ibrido, e PointNext. E' la volta di Intelligenza artificiale, Industrial IoT, supercomputer, machine learning.

Vendor
Madrid – C’era molta attesa per la sessione plenaria di HPE Discover 2017 a Madrid, dove tirava aria di trasformazione. Una ‘trasformazione’ non solo relativa al ‘cambiamento’ sotteso alla nuova era digitale in corso che HPE intende abilitare ponendosi come vendor tecnologico dalla forte carica innovativa ma anche trasformazione organizzativa, in quanto nel libro di HPE si chiude il capitolo della gestione di Meg Whitman e si apre quello della gestione di Antonio Neri.
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E‘ proprio Meg Whitman, Ceo attuale di Hewlett Packard Enterprise ad aprire la plenaria. Le spetta di diritto: lascerà il posto ad Antonio Neri il prossimo gennaio. E si capisce da subito che dopo un periodo di relativa discontinuità e di ricerca di nuovo assetto – creata inevitabilmente dalla ‘separation’ – oggi serve continuità. Sono serviti due anni per definire la strategia, declinarla sia a livello operativo - sfrondando le componenti  ritenute ‘non core’ come quelle del software e dei servizi – sia a quello tecnologico con la composizione di un’offerta articolata, di cui scaricare a terra la carica innovativa e convincere il mercato di clienti e partner. Ora che il grosso del lavoro è a buon punto è il momento di passare il testimone, nel solco della continuità.
Antonio Neri sembra essere il timoniere più adatto, nessuno meglio di lui. Ne è convinta Meg Whitman: “Non poteva essere fatta una scelta migliore; Antonio e la persona giusta al momento giusto: è il leader che avevo in testa. Per prima cosa è una persona dell’azienda; è in HPE da 22 anni, ne conosce a fondo meccanismi, capacità e potenzialità. E’ appassionato di tecnologia e HPE è un’azienda di ingegneri, tornata alle origini, per tenere fede a quel Dna fortemente tecnologico che la caratterizza. Non ultimo ha un approccio orientato ai clienti, ‘customer first’ prima di tutto, senza dimenticare la valenza dei partner e quella dipendenti. Sarà un Ceo incredibile”.

L'era della Data Driven Enterprise
Continuità, puntando dritto all'execution
. E visto che la tecnologia è centrale  soprattutto nella cornice di Discover, vetrina europea generalmente ricca di annunci tecnologici - “uno showcase denso di innovazione e valore” come dice Meg Whitman - prima di passare il testimone ad Antonio Neri è lei a raccontare la nuova HPE costruita in questi anni: “Un’azienda più piccola, agile, snella, veloce, focalizzata e molto ben posizionata per guidare i clienti nel futuro,un futuro che è qui dietro l’angolo, adesso”.
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Lo scenario a cui tutti guardano è quello della Trasformazione Digitale, un fenomeno pervasivo che impatta tutti i settori. Se solo ci si volta indietro e si guarda agli ultimi due anni si percepisce la portata del fenomeno: un mondo interconnesso e iperconnesso, che ambisce a essere sempre più intelligente, con  i dati al centro, crescenti, sempre più diffusi e condivisi. 'Everything computes' è il motto ribadito più volte dai top manager: tutto è basato sulla tecnologia e ha nei dati l’elemento portante. E’ infatti l’era della Data Driven Enterprise, in grado di abilitare scenari fino a ieri inimmaginabili. E’ in questo mondo che HPE vuole giocare la partita facendo ciò che sa fare meglio oggi e per cui si è a lungo preparata: rendere semplice l’IT ibrido, potenziare l’Intelligent Edge (la focalizzazione qui è massima: dice Meg Whitman: ‘The Edge will eat  the Cloud’), in un modo sicuro, affidabile e controllato e fornendo i servizi tecnologici più idonei e moderni per realizzare il tutto.
Le soluzioni IT 'nex gen' indirizzate da HPE sono pensate in logica software defined, orientate all’automazione e fruibili as a service e in modo flessibile.

Dritti al futuro: frammenti di novità
Tocca quindi ad Antonio Neri disegnare l’azienda del futuro, ribadendo i tasselli portanti della strategia, via via rafforzati nel tempo con continue iniezioni di nuova tecnologia, come oggi qui a Madrid, l’edizione che sembra vantare la quantità maggiore di annunci. Le novità spaziano lungo tutte le declinazioni.  
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L’IT ibrido è oggi multicloud, è lo scenario verso cui si orientano i clienti, da semplificare e abilitare: “Siamo stati tra i primi a dire che il mondo sarebbe stato ibrido e oggi tutti lo confermano. Ma attenzione, ‘one size dosn’t fit all’ per questo HPE punta a rendere l’IT ibrido dall’edge, al core fino al cloud, con l’impegno di far sì che  l’esperienza IT dell'utente sia senza frizioni".
E' in questa direzione che si innesta l’annuncio di HPE OneSphere, piattaforma SaaS multicloud in grado di fornire una vista unificata dei diversi cloud al fine di consentire il movimento tra on e off premise in modalità ‘seamless’ e semplificarne l’operatività. “Un game changer”, dice Antonio Neri. Orchestratore di infrastrutture cloud, attivabile con un semplice log in: nessun hardware da installare ne da configurare, permette di creare private cloud in pochi secondi, con accesso istantaneo e self-service ai tool, senza nessun compromesso per gli sviluppatori.
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E poi la capacità del data center di diventare autonomo; è la scommessa giocata da HPE con Infosight; una piattaforma di predictive analytics in grado di analizzare dati raccolti attraverso sensori, predire e prevenire in modo automatico i possibili problemi, con l’Intelligenza Artificiale che entra nel data center, attraverso tecnologie di machine learnig: “il primo industry AI recommendation engine”, piattaforma che nel futuro prossimo sarà estesa diffusamente sulle differenti componenti aziendali computazionali,  storage e di rete a partire da HPE 3 PAR. Un’infrastruttura cosi intelligente da gestirsi in modo autonomo.

Per rendere possibile l’impossibile HPE invece mette in campo il supercomputer: la ‘next gen’ di computing per l’era dei Big Data: “Nel mercato dell’High Performance Computing HPE ha una quota di mercato superiore a quella derivante dalla combinazione dei tre principali concorrenti”. Un terreno già tracciato da dalle tecnologie Simplivity di iperconvergenza, dai nuovi server Gen 10 e dalla composable infrastructure Synergy, che conta oggi oltre 1.000 clienti a livello mondiale. Ma a uscire oggi dal cilindro del vendor è Superdome Flex, il supercomputer basato su tecnologia di in-memory computing in grado in grado di macinare grandi quantità di dati in tempi molto veloci, scalando da 1 a 48 petabyte senza cambiare una singola linea di codice. Una soluzioni per rendere possibile l’impossibile, ulteriore tassello dell’ambizioso progetto The Machine avviato qualche anno fa da HPE.

L’Intelligent Edge: la partnership con ABB e l’offerta Aruba
Numerose anche in quest’ambito le novità: da segnalare in particolare la sigla della partnership tra HPE a ABB, una delle più grandi aziende mondiali di ingegneria industriale, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni di  Industrial IoT. La combinazione delle competenze verticali maturate da ABB nel campo dell'operations technology (OT) con quelle IT di HPE punta a favorire la trasformazione digitale dell’industria attraverso l’utilizzo di soluzioni verticali IoT in grado di trasformare i dati industriali in insight e azioni automatiche. L’intelligenza dalle soluzioni basate su cloud viene così portata ai deployment on-premise nei data center e negli impianti industriali ottenendo superiori livelli di uptime, velocità e resa.
A potenziare la proposta di Intelligent Edge c’è poi tutta la proposizione Aruba, che in questi due anni di gestione HPE sta mettendo a segno crescite significative. In quest’ambito una delle sfide da indirizzare è quella della sicurezza che oggi HPE affronta con Introspect – Clearpass Policy Manager per un approccio moderno alla sicurezza e Aruba 360 Secure Fabric.

I servizi PointNext
Tecnologie moderne richiedono modelli flessibili di consumo e fruizione. Ecco che quin entra in gioco l’offerta di servizi HPE PointNext (advisory, professional, operational) arricchita dalla componente GreenLake con configurazioni purpose-built: back up, big data, edge compute, database with EDB Postegres, Sap Hana, FlexCapacity.
E’ questo solo un assaggio del nuovo arsenale aziendale.
In chiusura di plenaria Meg Whitman e Antonio Neri si abbracciano sul palco. A margine dell'evento Antonio Neri in un incontro coi giornalisti afferma: "Un privilegio per me guidare questa azienda. A Meg mi legano profonda stima e amicizia. E il fatto che resti in azienda è una garanzia per non perdere focalizzazione e accelerare verso il futuro". La storia HPE passa da qui.
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