La decisione di Microsoft di sospendere il supporto a Windows XP non ha accelerato i processi di aggiornamento.
Windows Xp è defunto ma per ora, non sembrano essersi registrate scene di panico collettive, nonostante gli esperti di sicurezza abbiano invitato insistentemente le realtà ancora legate al vecchio sistema operativo ad aggiornare il parco, perlomeno a
Windows 7.
In realtà, anche se Microsoft ha cessato il supporto, ci sono ancora varie società neutre che si occupano del longevo sistema operativo. Non potrebbe essere diversamente, visto che il numero di utenti ancora attivi resta considerevole. Le ultime cifre di
NetMarketShare parlano di
una quota del 27,69% di pc connessi a Internet con Windows XP, in un mondo nel quale convivono ancora sistemi operativi come l'OS/2 di Ibm. A oggi Widows
Vista e Windows 8, ambienti operativi usciti ben dopo Xp, messi insieme raggiungono solo l’11,3% e solo Windows 7 è riuscito a superare l’Os nato nel lontano 2001.
Microsoft e molti altri vendor hanno sottolineato in più occasioni come la fine del supporto implichi rischi soprattutto dal punto di vista della
sicurezza, perché d’ora in avanti non saranno più disponibili
patch. Ma lo stesso costruttore ha assicurato fino a luglio 2015 l’aggiornamento del motore
antimalware, che assicura una protezione di base e anche
Kaspersky lo continuerà a supportare, in una modalità specifica. E diversi specialisti terzi sperano comunque di colmare il vuoto continuando a sviluppare prodotti di sicurezza anche per il vecchio ambiente. E anche browser come Mozilla e Chrome si aggiorneranno almeno per un altro anno abbondante.
L’abbandono di Xp, in sostanza, sarà più graduale di quanto la scadenza annunciata da tempo avrebbe potuto far pensare. Microsoft ovviamente guarda già oltre, con
Windows 8.1 e i
servizi cloud. I suoi utenti seguiranno, un terzo di questi con la dovuta calma.
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