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Le best practice per aumentare la durata degli hard disk

I tre pilastri della longevità di un hard disk sono stabilità, temperatura e carico di lavoro

Mercato

Oggi gli hard disk di classe enterprise sono altamente affidabili e in genere possono essere utilizzati oltre il periodo di garanzia senza problemi e senza un aumento significativo dei tassi di guasto. Tuttavia, questo dipende dalla corretta manutenzione delle unità e dal loro utilizzo in condizioni ottimali; in caso contrario, la probabilità di guasto aumenta notevolmente. Toshiba Electronics Europe GmbH condivide alcune best practice per prolungare il ciclo di vita degli hard disk.

Stabilità, temperatura e carico di lavoro: i tre pilastri della longevità

I moderni HDD Enterprise sono progettati per offrire alte prestazioni e lunga durata. Tuttavia, condizioni operative non ottimali – come temperature elevate, vibrazioni meccaniche o carichi di lavoro non adeguati – possono comprometterne significativamente l’affidabilità.

1. Protezione da vibrazioni e urti: gli HDD richiedono un funzionamento stabile e costante, poiché contengono parti mobili che possono essere danneggiate da movimenti o urti. Per questo motivo è meglio che i sistemi dotati di hard disk siano alloggiati in modo sicuro in un rack. Nel caso invece di configurazioni a torre, è consigliabile collocarli in una posizione che non rischi di essere danneggiata accidentalmente da urti o colpi ed è opportuno posizionarli lontano da superfici esposte a vibrazioni, come le scrivanie. Inoltre, è importante che i drive siano saldamente fissati all’interno del dispositivo: anche piccoli movimenti interni potrebbero causare danni.

2. Controllo della temperatura: gli hard disk Enterprise sono progettati per funzionare a temperature comprese tra 5°C e 60°C e quando si superano questi parametri i componenti elettronici e meccanici, come i cuscinetti del mandrino, si usurano più rapidamente e le probabilità di guasto aumentano.

L’MTTF (Mean Time To Failure) indicato nelle schede tecniche si riferisce a una temperatura di funzionamento media non superiore a 40°C. Oltre questa soglia, il rischio di guasto aumenta in modo esponenziale, fino al 30% in più per ogni aumento di 5°C della temperatura. Per esempio, a una temperatura costante di 55°C, il tasso di guasto annuale (AFR - Annualized Failure Rate) può quasi raddoppiare, passando dallo 0,35% allo 0,76%, portando al guasto previsto da tre-quattro a sette-otto drive nell’arco di un anno.

3. Carico di lavoro ottimale: l’utilizzo influisce anche sul ciclo di vita degli hard disk, poiché sono progettati per una durata operativa e un carico di lavoro specifici. I drive per desktop, ad esempio, sono ottimizzati per un utilizzo fino a 16 ore al giorno e 55TB l’anno. Non sono quindi indicati per sistemi NAS (Network Attached Storage) o server, dove funzionano 24 ore su 24 / 7 giorni su 7 e i carichi di lavoro possono raggiungere i 180TB o addirittura 550TB l’anno nei modelli Enterprise.

Le aziende che desiderano massimizzare la vita dei loro hard disk dovrebbero assicurarsi di non superare i carichi di lavoro specificati, di proteggere i drive da urti e vibrazioni e di farli funzionare costantemente a una temperatura media non superiore a 40°C per tutta la loro durata”, ha dichiarato Rainer W. Kaese, Senior Manager, HDD Business Development di Toshiba Electronics Europe. “L’utilizzo oltre il periodo di garanzia non è in genere un problema, ma il backup regolare dei dati diventa ancora più importante”.

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