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Samsung, fine del Galaxy Note 7

Samsung annuncia lo stop definitivo alla produzione del Galaxy Note 7 dopo i numerosi incidenti verificatisi al device. Inevitabile il crollo finanziario stimato in circa 10 miliardi di dollari.

Mercato
Samsung ha dovuto arrendersi ai problemi del nuovo Galaxy Note 7: "Spegnete il Note 7 e non usatelo più". Con questa lapidaria frase, il colosso sudcoreano alza bandiera bianca e annuncia lo stop alla produzione e relative vendite del Galaxy Note 7.
A nulla è servito il ritiro dal mercato – datato 2 settembre -  di 2,5 milioni di esemplari e la loro sostituzione. Anche i modelli di ultima generazione, infatti, hanno mostrato lo stesso grave problema di esplosioni o incendio del dispositivo dovuta a difetti della batteria, tanto che la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l'esplosione del Note 7 su un aereo e che ha costretto l'equipaggio ha effettuare una procedura d'emergenza.
Samsung tenta quindi di superare l’ormai enorme danno di immagine nella maniera più drastica ma forse più efficace possibile (anche se molti analisti affermano che soprattutto nel segmento del mobile questo può essere un vero e proprio duro colpo di credibilità nei confronti dei milioni di utenti). 
La perdita economica derivante sarà però imponente (si stimano circa 10 miliardi di dollari e una riduzione dei risultati operativi del terzo trimestre di oltre il 30%), considerando anche il fatto che Samsung rimborserà e indennizzerà tramite un bonus aggiuntivo tutti coloro che avevano acquistato il device.
L’aspetto più rilevante – e immediato – riguarda tuttavia la perdita dei titoli quotati in borsa: immediato il crollo delle azioni di Samsung Electronics, che hanno chiuso in calo dell’8% alla Borsa di Seul.
Proseguono in ogni caso le indagini sui casi in cui lo smartphone ha preso fuoco: “Restiamo impegnati a a lavorare diligentemente con le autorità per assumere le misure necessarie per risolvere la situazione", afferma Samsung in una nota.
La decisione arriva quasi in concomitanza con lo sbarco alla Corte suprema americana della “guerra degli smartphone” con Apple. Il prossimo futuro in casa Samsung non è di certo dei migliori.
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