All’evento hanno partecipato quest’anno oltre 1.000 service provider, cloud distributor, It specialist e clienti. Un record di presenze che testimonia l’interesse crescente nei confronti di un vendor che oggi propone al mercato una piattaforma cloud di cyber protection in grado di semplificare al massimo la gestione della protezione dei dati, integrando funzionalità di security, backup e disaster recovery. In arrivo alcuni importanti tasselli tecnologici della piattaforma, pensati in ottica MSP
Più di 100 speaker, oltre 50 sessioni, ma soprattutto più di mille partecipanti, tra service provider, cloud distributor, rivenditori, It specialist e clienti. Sono questi i numeri da record che testimoniamo il successo dell’Acronis #CyberFit Summit 2022, l’evento che ogni anno raccoglie a Miami buona parte dell’ecosistema Acronis per discutere delle maggiori sfide del momento. Un’edizione da primato, che già nel suo titolo, ‘Cyber Protect the Future’, ha voluto sottolineare la capacità del vendor di proiettarsi in avanti, aiutando a cambiare paradigmi IT ormai obsoleti, che oggi mettono a rischio il futuro delle aziende.
“Tutto era molto più semplice in passato. Per proteggersi i clienti dovevano solo installare un antivirus e creare copie di back up. Oggi la situazione è più complessa a causa dell’impatto delle tante evoluzioni tecnologiche in atto” esordisce Patrick Pulvermueller, Ceo di Acronis, dal palco del #CyberFit Summit. Innanzitutto, ovunque domina il cloud: si calcola che oggi siano oltre 10 milioni i cloud server in uso. A questo si aggiunge non solo un volume di dati in crescita esponenziale (dai 2 ZB del 2010 si passerà ai 181 ZB del 2025), ma anche l’erogazione di buona parte delle app in modalità as a service e la difficoltà a reperire talenti, una criticità particolarmente sentita in ambito cybersecurity. “Si tratta di un mix esplosivo che sul fronte della sicurezza moltiplica le minacce, il numero di vendor con cui interagire, gli agenti da installare, gli aggiornamenti da scaricare e i training da seguire” prosegue Pulvermueller, sottolineando quanto il mercato sia sempre più insofferente nei confronti di questa complessità crescente. Se nel 2020 il 29% delle organizzazioni era intenzionata, infatti, a consolidare i propri vendor di cybersecurity, nel 2022 questa percentuale è addirittura balzata al 75% sulla convinzione, nella metà dei casi, che questo consolidamento aiuti a incrementare la produttività dei team di sicurezza. “In sostanza, ciò che il mercato sta dicendo è che oggi i vecchi modelli utilizzati per proteggersi sono obsoleti e vanno sostituiti da una nuova logica improntata alla semplicità di implementazione e di gestione delle soluzioni” prosegue Pulvermueller. Esattamente ciò che Acronis mette a disposizione con Acronis Cyber Protect Cloud, una piattaforma avanzata di cyber protection costruita appositamente per i Service Provider e capace di indirizzare contemporaneamente problematiche di cybersecurity, backup, disaster recovery, gestione IT e automazione. Una piattaforma dalla user experience condivisa, che non mette solo a disposizione un unico agente per tutte le sue funzionalità, ma che vanta anche oltre 60 integrazioni con soluzioni terze in ambito RMM/PSA, data storage, collaboration e molto altro.Patrick Pulvermueller, Ceo di Acronis, sul palco del #CyberFit Summit 2022
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“Oggi i workload sono sotto continuo attacco e l’adozione di soluzioni di sicurezza puntuali fa solo aumentare la complessità all’interno delle aziende senza garantire un’efficace protezione. Quello che serve è un cambio di paradigma, una piattaforma integrata capace di attuare un piano di cyber protection realmente completo” spiega Candid Wüest, VP della Cyber Protection Research di Acronis, ricordando che oggi le organizzazioni utilizzano ancora una media di oltre dieci applicazioni di IT security. Una frammentazione pericolosa, che il vendor risolve con la sua piattaforma integrata, costantemente arricchita di feature avanzate, tool di integrazione e strumenti pensati in ottica MSP. Tra le ultime novità spicca, per esempio, in ambito security la soluzione di Advanced DLP, che ai Managed Service Provider permette di proteggere i clienti dall’esfiltrazione di informazioni sensibili, riducendo il rischio di data breach interni. In ambito management è stata, invece, recentemente aggiunta la feature di cyber scripting, pensata per automatizzare la gestione di routine, ridurre gli errori umani ed eseguire script su tenant multipli, mettendo a disposizione dozzine di script preimpostati. “La piattaforma Acronis Cyber Protect Cloud è in continua evoluzione e il nostro impegno è di mettere a disposizione di voi service provider sempre più funzionalità utili per promuovere il business e mettere in sicurezza i vostri clienti” spiega Oleg Melnikov, CTO di Acronis, che dal palco sottolinea quanto la piattaforma di Acronis sia aperta e punti a far crescere ulteriormente il numero di integrazioni con tecnologie e soluzioni terze: un valore tecnologico che va ad aggiungersi a una rete di cloud data center su cui il vendor continuerà a investire. Oggi in tutto il mondo sono 52 i cloud data center di Acronis, di cui uno in Italia ospitato presso Noovle, realtà appartenente al Gruppo TIM.Candid Wüest, VP della Cyber Protection Research di Acronis
L’Acronis #CyberFit Summit è stata anche l’occasione per discutere di tutti quei trend che oggi gli MSP dovrebbero tenere d’occhio. Ad affrontare il tema è stato, nello specifico, Serg Bell, fondatore e Chief Research Officer di Acronis, che nel suo intervento ha citato più tendenze in atto, tra cui la competizione per l’acquisizione dei talenti, il processo globale di localizzazione, l'Intelligenza Artificiale, il futuro dei dispositivi intelligenti e dell'edge computing e i requisiti di protezione che devono andare oltre il mondo cyber. Bell ha anche illustrato le principali direzioni della ricerca e sviluppo di Acronis. Innanzitutto, l’automatizzazione delle operazioni che il vendor punta a promuovere attraverso tecnologie indirizzate alla protezione avanzata dei workload. Alto l’interesse anche nei confronti di piattaforme in grado di spingere al massimo l’automatizzazione delle fasi di sviluppo, validazione, testing e implementazione del software. Importante, poi, l’impegno di Acronis nello sviluppo di un’offerta che adotti un approccio custom per ogni Paese in modo da rispondere alle effettive esigenze locali. Sul fronte tecnologico, il vendor spinge poi su una data analytics sempre più guidata dall’Intelligenza Artificiale e sulla creazione di ‘actionable insight’ che aiutino a gestire al meglio l’esplosione dei dati in corso.Serg Bell, fondatore e Chief Research Officer di Acronis
“Aiutateci ad aiutarvi” è l’invito che Bell lancia a chiusura del suo intervento, spronando tutti i partner a condividere richieste e necessità dei loro clienti, soprattutto qualunque tipo di urgenza avanzata da grandi aziende con oltre 1.000 dipendenti. Una richiesta di feedback che è ritornata in quasi tutti gli interventi: da Patrick Pulvermueller, che ha condiviso persino la sua mail personale di Acronis, a Oleg Melnikov fino a Katya Ivanova, la neo-nomitata Chief Sales Officer, che dal palco ha chiesto a tutti i partner di esprime il proprio feedback per poter lavorare sempre meglio insieme e riuscire a mettere a disposizione ciò di cui hanno realmente bisogno.
L’Acronis #CyberFit Summit è stato l’occasione per annunciare alcune importanti novità tecnologiche, che saranno rese disponibili all’inizio del 2023. La prima è la nuova soluzione Acronis Advanced Security + EDR per la piattaforma Acronis Cyber Protect Cloud. Si tratta di una soluzione che mira a offrire un approccio innovativo alle attività di individuazione, contenimento e risoluzione delle minacce, distinguendosi dai prodotti EDR già presenti sul mercato per semplicità di gestione. Secondo quanto dichiarato dal vendor, l'offerta sfrutta un approccio di piattaforma unificata per aumentare le misure di difesa grazie alla correlazione e alla interpretazione degli eventi basate su Machine Learning e alla visibilità della catena di attacco associata al MITRE ATT&CK. La soluzione offre, inoltre, capacità di risposta integrate (inclusi rollback con clic specifici per ogni tipo di attacco), riducendo complessità e costi grazie all'attivazione da una singola console e all’utilizzo di un agente unificato. “La tecnologia EDR è un'aggiunta sostanziale ai nostri strumenti di Cyber Security - ha affermato Candid Wüest -. Per esempio, sappiamo che gli exploit zero-day, quelli ancora non registrati, sono responsabili dell'80% delle violazioni. Per contrastarli, ci concentriamo sulla sicurezza del mondo reale e diamo ai risultati di business dei nostri clienti e dei partner la priorità assoluta, perché rimediare in modo semplice e rapido agli attacchi è di estrema importanza”.
Nel corso del #CyberFit Summit Acronis ha anche annunciato la nuova soluzione Advanced Automation, oltre all'aggiunta della tecnologia di Machine Intelligence (MI) al prodotto Advanced Management. Nell'insieme, questo ampliamento dell'offerta punta ad aiutare i Managed Service Provider a semplificare le complessità, a erogare servizi a valore aggiunto e a fornire gli strumenti indispensabili affinché attività, sistemi, dati e applicazioni dei clienti siano sempre produttivi, protetti e al sicuro. Nello specifico, con Advanced Automation Acronis integra nella propria piattaforma un’automazione nativa che aiuta gli MSP a integrare le funzioni di back-office con l'erogazione di servizi Acronis, come la gestione degli endpoint. Le nuove funzionalità includono l’automazione della fatturazione con supporto per i servizi a consumo, la tracciabilità degli SLA, reportistica e prestazioni tecniche, il supporto per i sistemi di creazione dei ticket, il tracciamento automatico, granulare e suddiviso per tenant dei tempi di lavoro fatturabili e non fatturabili, la reportistica e dashboard per operatività e redditività, la centralizzazione di controllo e visibilità dalla console Acronis. Gli aggiornamenti di Advanced Management garantiscono, invece, agli MSP l'accesso a una soluzione di gestione degli endpoint completa e proattiva, che offre il monitoraggio remoto basato su Machine Intelligence per il rilevamento continuo delle anomalie; un patch management sicuro grazie al ripristino dai backup automatizzati nel caso in cui la patch non funzioni come previsto; il monitoraggio dell'integrità dei dischi rigidi multivendor con capacità predittive; e protezioni di sicurezza avanzate su desktop remoti.
“Cercavamo un vero partner con cui lavorare sul mercato italiano e in Acronis l’abbiamo trovato” afferma senza esitazione Luis Casagrande, Cto di Rack One, realtà 100% italiana che alle aziende propone servizi di hosting, Vps, cloud e sicurezza. “Collaboriamo con Acronis dal 2018, quando abbiamo deciso di proporre la loro soluzione di cloud backup, sostituendo l’offerta di un competitor. In loro abbiamo trovato non solo prodotti di qualità, ma soprattutto supporto, formazione e disponibilità al dialogo: aspetti che riteniamo fondamentali per far crescere il business” prosegue Casagrande. Oggi Rack One è un early adopter delle soluzioni Acronis, impegnato a testare tra i primi le nuove soluzioni e le nuove funzionalità, spingendo in particolare sulle advaced solution.Luis Casagrande, Cto di Rack One, e Denis Cassinerio, General Manager South Europe Balkans & Turkey di Acronis
“Tutto ciò che sviluppiamo è pensato per accelerare il business del nostro canale di service provider. Questo rappresenta un aspetto assolutamente distintivo della nostra offerta, che a questa tipologia di operatori fornisce una piattaforma di cyber protection dalle caratteristiche uniche per quanto riguarda integrazione e semplificazione” afferma Denis Cassinerio, General Manager South Europe Balkans & Turkey di Acronis. Sull’aspetto della semplicità torna anche Ronan McCurtin, Sales VP Europe, Israel and Turkey di Acronis, sottolineando come oggi i service provider si trovino di fronte l’onerosa sfida di gestire soluzioni multiple, di cui devono essere esperti in ogni loro funzione. “La nostra proposta è semplice e scalabile, caratteristiche che aiutano anche nell’acquisizione di talenti all’interno di queste realtà, dal momento che l’onboarding diventa molto più veloce” osserva McCurtin, spiegando come il cost saving garantito dalla piattaforma Acronis includa anche il minor tempo investito in training. Secondo calcoli del vendor, l’onboarding delle risorse è infatti il 50% più veloce, cui va ad aggiungersi un onboardig dei nuovi clienti più veloce del 22% e una riduzione dei costi di licenza pari al 49%. “Benefici economici che dai service provider passano ai clienti, molto più soddisfatti grazie un servizio decisamente più efficiente” puntualizza McCurtin.Ronan McCurtin, Sales VP Europe, Israel and Turkey di Acronis
Affermazioni confermate da Casagrande, che aggiunge: “Per un service provider lavorare su più piattaforme significa commettere potenzialmente più errori e, quindi, creare insoddisfazione tra i clienti, cui una piattaforma integrata come quella di Acronis consente invece di proporre anche servizi aggiuntivi. Spesso, infatti, le aziende si rivolgono a noi in cerca di un semplice cloud backup, ma presto si accorgono che per essere davvero resilienti devono spingersi sul disaster recovery e disporre di efficaci strumenti di protezione. In tutti questi casi la nostra proposta è sempre Acronis: una piattaforma che non richiede investimenti hardware e che può essere attivata in tempi estremamente rapidi e in modo modulare”.
Tutte caratteristiche che stanno avvicinando al vendor sempre più MSP, anche nel mercato italiano, dove si registra un ecosistema in crescita di circa una quarantina di partner a trimestre. Una progressione che viaggia in parallelo all’ampliamento della presenza locale del vendor. “Con i nostri partner vogliamo mantenere relazioni forti, per questo continuiamo a investire in risorse incaricate di mantenere attivo il dialogo con il canale” spiega Cassiniero, evidenziando l’importanza che gli MSP assumano oggi un ruolo di trust advisor nei confronti del cliente, ruolo che Acronis aiuta a svolgere trasferendo competenze e mettendo a disposizione infrastrutture locali pronte ad assorbirne le attività più strettamente operative. “Un trasferimento per loro interessante soprattutto in un periodo come quello attuale, segnato da pesanti rincari energetici che gravano sui costi di gestione dei data center e che sono poco predicibili per le fluttuazioni del mercato elettrico. Non è un caso che molti partner abbiano già chiesto di spostare i dati dei loro clienti sul nostro cloud data center di Roma, particolarmente attrattivo per il rispetto della data sovereignty e il livello di latenza garantito” prosegue Cassiniero, ricordando che Acronis ha già ritoccato i propri prezzi mantenendosi al di sotto di un rincaro del 10%. “Per quanto ci riguarda, continueremo a mantenere il nostro data center di proprietà, utilizzandolo però solo per i servizi a maggior valore aggiunto e a maggiore marginalità. Per il resto abbiamo deciso di appoggiarci al cloud data center di Acronis di Roma per proteggerci dalla scarsa prevedibilità del costo per gigabyte da qui a sei mesi. In generale, tutti gli MSP hanno ritoccato i propri listini, ma per quanto ci riguarda, su alcuni servizi imprescindibili abbiamo deciso di assorbire noi gli aumenti per continuare a essere attrattivi sul mercato e dimostrare vicinanza ai clienti” conclude Casagrande.