Per l’anno appena iniziato ci si aspetta un boom per lo storage software-defined, per le appliance che proteggono i dati a livello hardware e per le diverse piattaforme di integrazione
Se c’è un comparto che garantisce crescite costanti a valore, questo è certamente lo storage enterprise. Le varie analisi sono concordi nel predirre una crescita media annua (CAGR) del comparto con una percentuale che sfiora il 10%. In particolare, Research And Markets parla di un valore economico per il 2024 di circa 146 miliardi di dollari, con una crescita prevista fino a superare i 200 miliardi di dollari nel 2028 (CAGR 8,5%).
Il report di Research And Markets conferma la centralità di un’infrastruttura storage in uno scenario in cui il dato è, ormai da anni, il perno di qualsiasi progetto di trasformazione digitale o di rinnovo dell’IT aziendale. L’abstract del report, senza sorprendere particolarmente, indica tra le principali tendenze: “l’emergere di tecnologie di intelligenza artificiale e di apprendimento automatico, l’espansione delle capacità di storage flash, l’adozione di soluzioni software-defined e di architetture di storage basate su cloud ibrido”. In particolare, il cloud edge sarà certamente il fenomeno che supporterà la crescita del comparto. Le aziende considerano sempre più interessanti i data center locali in cui archiviare ed elaborare, grazie all’AI, i dati raccolti da dispositivi IoT o da piccole reti locali di elaboratori mobili. L’elaborazione dei dati raccolti in locale risulta ormai necessaria per evitare di sovraccaricare le reti, per sopperire alla inevitabile latenza e per questioni di sicurezza.
Se l’infrastruttura storage si distribuisce sempre di più su cloud ibridi o architetture miste (on premise, cloud pubblici, edge), diventano sempre più determinanti le soluzioni di orchestrazione e automazione secondo il paradigma software-
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