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Data Center, avanti tutta

Per una decisiva e strutturale crescita del segmento Data Center non bastano solamente gli aspetti tecnologici, ci vuole una visione complessiva, di sistema paese. Servono risorse e scelte politiche coraggiose in un Paese dove le implementazioni Data Center hanno registrato una crescita del 15% rispetto al 2023, però solo in aree molto concentrate.

Opinione

Quando si fanno ipotesi, previsioni sugli andamenti di mercato spesso non ci si prende perchè le cosiddette “incognite” sono sempre in agguato. Una previsione in questo 2025 possiamo però definirla certa, la crescita inarrestabile del segmento Data Center e il suo decisivo ruolo nell’affermazione del business IT.

Tutto questo è semplicemente dovuto alla impressionante accelerazione nell’adozione dell’Intelligenza Artificiale, in tutti i settori, dal B2C al B2B, tecnologia e derivate applicazioni che richiederanno sempre più un’importante capacità di gestione e archiviazione dei dati, a cui si sommano livelli mai visti di potenza di calcolo e tantissima connettività. Un semplice esempio? I principali analisti dell’IT affermano che il volume dei dati sia destinato quasi a triplicare entro il 2028, passando dagli attuali 149 a oltre 394 zettabyte. E dunque solo realizzando infrastrutture tecnologicamente all’avanguardia, e sostenibili, sarà possibile supportare i carichi di lavoro esponenziali generati dalle applicazioni AI.

E’ in questo macro-contesto che le principali aziende di questo settore stanno compiendo nuovi sforzi tecnologici e implementazioni interessanti: è di questi giorni l’annuncio di Schneider Electric che si appresta a realizzare – con il contributo di altre partnership - un Data Center a 100 metri di profondità, in una miniera del Trentino. Soluzione innovativa in termini di abbattimento dei consumi per il raffreddamento – una delle grandi sfide del mondo Data Center - e un minor impatto ambientale, altra importante sfida.

Ma per una decisiva e strutturale crescita del segmento Data Center non bastano solamente gli aspetti tecnologici, ci vuole una visione complessiva, di sistema paese, soprattutto di fronte a una domanda di colocation in deciso aumento. Oggi servono risorse e scelte politiche coraggiose in un Paese dove le implementazioni Data Center hanno registrato una crescita del 15% rispetto al 2023, però solo in aree molto concentrate, un comparto che nel suo complesso potrebbe generare investimenti e un ritorno economico pari a 23 miliardi di euro, tra capitale pubblico, privato o misto.

Un esempio interessante viene dalla Giunta regionale lombarda che recentemente ha approvato una delibera che esprime parere favorevole sul progetto di completamento del Data Center MXP1e del relativo sistema di alimentazione elettrica di emergenza situato Melegnano, alle porte di Milano. L’obiettivo è dare una spinta alla realizzazione di un moderno polo Data Center, oltre all’implementazione di un sistema di alimentazione elettrica di emergenza. Come sottolinea Giorgio Maione, Assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia: “Con l’approvazione di questa delibera sosteniamo un progetto all’avanguardia che porterà benefici significativi in termini di digitalizzazione e competitività. Abbiamo lavorato per trovare un equilibrio virtuoso tra progresso tecnologico e tutela dell’ambiente, dimostrando che è possibile crescere in modo sostenibile”. Il progetto, interamente localizzato nel comune di Melegnano, include anche la realizzazione di infrastrutture complementari come un edificio tecnologico, una stazione antincendio e una cabina di ricezione e distribuzione di energia elettrica.

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