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Data center, cybersecurity, professionisti esigenti: tutti hanno bisogno di gestire meglio e in sicurezza i propri dati, Kingston risponde adattando alle esigenze le sue molte tecnologie
Se c’è una costante nella storia dell’IT, in particolare business, è che la memoria RAM e lo storage non bastano mai: più la digitalizzazione avanza, più le applicazioni raccolgono ed elaborano dati. E questi devono essere conservati, gestiti e trasferiti unendo performance ad affidabilità. “Kingston è nata quasi 40 anni fa proprio con l’idea di sviluppare prodotti di alta qualità, prodotti che sono diventati un punto di riferimento nel mercato proprio perché garanzia di affidabilità”, spiega da questo punto di vista Stefania Prando, Business Development Manager di Kingston Technology.
Ovviamente molto è cambiato da quando, nel lontano 1987, Kingston è nata e ha cominciato a commercializzare i suoi primi prodotti. In questa evoluzione il merito che l’azienda si riconosce è stato quello di combinare un alto livello qualitativo nella progettazione e della realizzazione dei suoi prodotti con la capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato, sia in termini di nuove tecnologie da implementare sia per le necessità che gli utenti finali hanno man mano espresso. Una capacità che oggi si concentra in particolare su tre ambiti di spicco: soluzioni per i data center, cybersecurity intesa come protezione dei dati, prodotti ad alte prestazioni per un mercato B2B “esteso” che comprende anche i professionisti con esigenze evolute.
Lato data center, la strategia di Kingston Technology punta ovviamente a soddisfare l’esigenza che le aziende utenti, i produttori OEM e il canale IT hanno di immagazzinare sempre più dati e di elaborarli alla massima velocità – e quindi con la minima latenza – possibile. A queste esigenze il vendor risponde in particolare con una gamma di memorie RAM DDR5 per server e alcune linee di unità SSD ad alte prestazioni e con caratteristiche specifiche.

Tra questi SSD spicca ad esempio l’unità DC2000, un drive M.2 NVMe PCIe Gen4x4 che punta sulle prestazioni (4.500 MB/s in lettura) più che sulla capacità (massimo 960 GB) perché è pensato come disco di avvio per i server. Il drive DC600 è invece un SSD in formato SATA 2,5" pensato per carichi di lavoro misti, che cerca un buon equilibrio tra spazio (arriva a 7,68 TB) e prestazioni (fino a 560MB/s in lettura). Ne esiste anche una versione con cifratura AES a 256 bit. Infine, il drive DC3000 è un SSD U2 NVMe PCIe Gen5 di punta, con alte prestazioni (velocità in lettura fino a 14 mila MB/s) e capacità (fino a 15 TB) per applicazioni di AI e HPC.
Tutti i drive integrano la tecnologia PLP (Power Loss Protection) per proteggere i dati in caso di interruzione di corrente. I condensatori a bordo riescono a mantenere l’unità alimentata per il tempo necessario a trasferire i dati dalla DRAM alla memoria flash, evitando così che vengano perduti. Questa mini-alimentazione fa anche sì che il drive non venga corrotto tanto da non essere più riconosciuto dal sistema.
Venendo alla cybersecurity, dal punto di vista di Kingston Technology questa è soprattutto la necessità di tutelare i dati contro una serie di rischi che vanno dagli attacchi intenzionali per l’esfiltrazione di dati alla semplice perdita dei supporti. La soluzione trasversale per Kingston è puntare sulle funzioni di crittografia, più o meno evolute, da integrare sia in dispositivi personali come i piccoli drive USB, sia in prodotti più “aziendali” come le unità SSD. Nel primo ambito rientrano i prodotti IronKey, che supportano tutti la cifratura in hardware a 256 bit e che, in alcuni casi, sono anche certificati FIPS. Il secondo ambito è invece quello delle soluzioni SSD interne o esterne, come rispettivamente il drive KC600 e l’unità IronKey Vault Privacy 80. Sono tutte soluzioni che un’azienda può usare a complemento delle sue strategie e policy di sicurezza e gestione dei dati.
A cavallo tra B2B e B2C (ma di fascia alta) sono molte altre soluzioni più “generaliste” che hanno man mano arricchito la gamma Kingston. Qui gli sviluppi più recenti toccano in particolare il supporto alla connettività PCIe 5.0 sia per le memorie RAM sia per le unità NVMe M.2, supporto che si nota in particolare nelle novità collegate alle linee di prodotto Fury. E sempre in questo segmento di mercato si posiziona la novità più recente che ha debuttato in questi giorni in Italia: il Dual Portable SSD.

A prima vista si tratta della classica “chiavetta” USB, in realtà è un vero e proprio drive SSD esterno con prestazioni (fino a 1.050 MB/s in lettura) e capacità (sino a 2 TB) di tutto rispetto. Ma nelle dimensioni di un drive USB e con la comodità di un doppio connettore USB-A e USB-C. Il target di mercato è evidente: professionisti che gestiscono una buona quantità di dati – molto probabilmente multimedia – e devono avere la flessibilità di passarli da un dispositivo all’altro senza doversi preoccupare di quale interfaccia usare e senza dover impiegare cavetti o adattatori. Il Dual Portable SSD si affianca alle altre unità esterne Kingston XS1000 e XS2000, che hanno un fattore di forma più classico e prestazioni analoghe (XS1000) o superiori (XS2000) ma non la stessa praticità.
Kingston Technology, sottolinea Stefania Prando, non punta però solo sulla tecnologia ma anche sulla costruzione di rapporti solidi con i partner: “La leadership di Kingston nel settore delle memorie e dello storage è anche dovuta alle relazioni che è riuscita a costruire nel tempo, anche in Italia, rsia con i nostri fornitori sia con i nostri partner”.
La costruzione di questi rapporti di lungo termine con i partner permette a Kingston di essere sempre aggiornata sulle tendenze e sulle necessità del mercato, in cambio l’azienda cerca di offrire livelli elevati di flessibilità e supporto per una gamma di prodotti che spazia ormai dalle soluzioni per PC a quelle per server e anche per l’ambito industriale ed embedded. I partner per questo hanno, tra l’altro, “un accesso diretto ai nostri tecnici ed esperti, che possono essere coinvolti in fase di pre- e post-vendita”. Le capacità produttive dell’azienda le consentono anche di gestire contratti OEM, con una supply chain che in generale prevede consegne “normalmente nel giro di 48 ore per i clienti italiani, ovviamente per tutto quello che è disponibile”.
In questo articolo abbiamo parlato di: Crittografia, Cybersecurity, Data Center, Memorie RAM, NVMe, SSD, Server,