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Esprinet: i risultati del terzo trimestre e dei primi nove mesi del 2009

Segnali tutto sommato positivi arrivano da Esprinet che, malgrado il periodo di turbolenza dell'Ict, migliora in parecchi sottosettori finanziari e si mostra ottimista per l'esercizio dell'ultimo trimestre e dei primi mesi del 2010.

Tecnologie & Trend
Esprinet ha rilasciato i dati finanziari relativi ai primi nove mesi dell'anno e del terzo trimestre 2009.
Risultati dei primi nove mesi del 2009:
Ricavi consolidati
: 1.462,8 milioni di euro (-11% rispetto a 1.641,2 euro dei primi nove mesi 2008); margine commerciale lordo: 94,2 milioni di euro (-3% rispetto ai 96,8 milioni di euro); risultato operativo (EBIT):  37,9 milioni di euro (+28% rispetto ai 29,7 milioni di euro); utile ante imposte: 32,7 milioni di euro (+49% contro i 22,0 milioni); utile netto: 20,9 milioni di euro (+55% contro i 13,5 milioni di euro). Debiti finanziari netti al 30 settembre 2009 a € 9,7 milioni

Risultati terzo trimestre 2009
Ricavi consolidati: 427,9 milioni di euro (-13% contro i 494,2 milioni di euro relativi al terzo trimestre 2008); margine commerciale lordo: 26,4 milioni di euro (-9% contro i 29 milioni del terzo trimestre 2008); risultato operativo (EBIT): 9,6 milioni di euro (+23% contro i 7,9 milioni); utile ante imposte: 8,3 milioni di euro (+76% contro i 4,7 milioni di euro); utile netto: 5,1 milioni di euro (+133% contro i 2,2 milioni di euro).

[tit:I principali risultati del Gruppo Esprinet]
Il Gruppo Esprinet chiude i primi nove mesi del 2009 con risultati in sensibile miglioramento rispetto a quanto registrato nei primi nove mesi dell'esercizio precedente nonostante il generalizzato rallentamento della domanda di tecnologia conseguente al quadro di crisi congiunturale delineatosi dalla fine del 2008.
In questo contesto economico il Gruppo si è concentrato, in particolare a livello della controllata Esprinet Iberica, sul miglioramento della marginalità lorda di prodotto (maggiore disciplina sui prezzi, migliore gestione dei magazzini, rinegoziazione dei principali rebate commerciali, migliore gestione dei mix di prodotto/cliente) e sul contenimento dei costi operativi cercando di controbilanciare la notevole flessione nei volumi di operatività, quest'ultima anche funzione degli stringenti criteri di valutazione del rischio commerciale adottati tesi a mantenere gli standard di qualità delle vendite attraverso una più attenta selezione degli affidamenti alla clientela. Una particolare attenzione è stata posta in Spagna nella focalizzazione sui vendor che meglio hanno saputo garantire condizioni di pagamento e margini allineati al mutato scenario di mercato.
Il risultato delle azioni di razionalizzazione dei costi portate a termine nell'esercizio si è tradotto nella riduzione degli organici rispetto ad inizio anno di 85 unità (-8%), di cui 40 unità in Italia (-6%) e 45 in Spagna (-15%).
L'organico mediamente impiegato nei primi 9 mesi a livello di Gruppo presenta una riduzione pari a 134 unità, equivalente al -12%.
Più in particolare, la media dei dipendenti in organico è passata per Esprinet Iberica da 384 a 279 (-105 unità, pari al -27%), per il Sottogruppo Italia da n. 730 a 701 (-29 unità, pari al -4%). La riduzione del costo del lavoro è stata complessivamente di 5,2 milioni di euro (-14%), di cui 3,2 milioni classificati nei costi operativi ed il complemento al totale (2 milioni) ricompreso sopra la linea del Gross Profit (essenzialmente minori costi del personale di supply chain).Depurando dagli effetti dello scioglimento della riserva per stock option per riduzione del numero di strumenti finanziari esercitabili, verificatasi in entrambi i periodi, nonché dei costi di ristrutturazione sostenuti in entrambi gli esercizi, la riduzione sarebbe comunque pari complessivamente a 4,3 milioni di euro (-12%). La struttura di costo è stata razionalizzata anche al di là degli interventi sulla forza lavoro, grazie ad un costante impegno teso alla riorganizzazione della rete di agenti commerciali, alla rinegoziazione dei piani tariffari con il network degli autotrasportatori, al controllo delle spese discrezionali per attività di marketing e promo-pubblicitarie e delle spese di sviluppo software e consulenze amministrative nonché a risparmi nelle spese di sede in genere.
Nel complesso tali azioni hanno consentito un risparmio di costi a livello consolidato di poco meno di 8,4 milioni di euro di cui  6,1 milioni riclassificati nei costi operativi.
Complessivamente la riduzione dei costi è stata pari a 13,6 milioni di euro, corrispondenti ad una flessione di 10,8 milioni nei costi operativi (-16%). Il trend di miglioramento reddituale, peraltro innestato già nei due precedenti trimestri, ha consentito di rilevare nei primi nove mesi dell'esercizio una sensibile crescita della redditività operativa rispetto all'anno precedente, grazie ad un EBIT margin salito dall'1,81% al 2,59%.
Il miglioramento dei fondamentali economico-finanziari è particolarmente visibile nei risultati raggiunti dalla controllata Esprinet Iberica, che al netto dei costi di ristrutturazione era tornata a break-even operativo già nell'ultimo trimestre del 2008.
Le misure di rilancio commerciale e di ristrutturazione degli assetti organizzativi hanno consentito di passare da un EBIT negativo di € 7,6 milioni (-2,00%) ad un positivo di € 1,5 milioni (0,45%), segnando anno su anno il quarto trimestre consecutivo di miglioramento.

[tit:Le prospettive di mercato secondo Esprinet]
Il perdurare della situazione di crisi nelle aree geografiche in cui il Gruppo Esprinet risulta presente lascia ritenere che anche i prossimi mesi saranno caratterizzati da una domanda ancora debole ed incerta. In effetti si registra ormai da qualche settimana una situazione di maggiore ottimismo circa la possibilità che l'Italia possa impostare già nei prossimi mesi/settimane un percorso di espansione economica, ed il posizionamento virtuoso di alcuni indicatori - primo fra tutti il "leading indicator" OCSE che misura sia la fiducia che l'oggettiva dinamica di talune attività economiche - ha portato anche ad una favorevole revisione delle stime di PIL per l'anno 2010.
L'economia spagnola, al contrario, presenta segnali di maggiore preoccupazione in particolare legati al tasso di disoccupazione, il quale rimane tra i più alti in ambito UE e che costituisce un fattore ritardante rispetto alle potenzialità di recupero dell'industria. Nonostante i segnali sopra evidenziati che a livello macroeconomico sembrano delineare per l'anno prossimo una progressiva uscita dalla crisi, la filiera informatica è negativamente influenzata, e lo rimarrà anche nel medio-periodo, dalla stretta creditizia che impatta sia sull'offerta di strumenti di finanziamento della spesa delle famiglie che sull'erogazione di nuova finanza alle imprese finalizzata al sostegno degli investimenti.Il mese di ottobre ha fatto segnare un risultato di vendita inferiore rispetto alle aspettative, con una flessione in Spagna del -21% ed in Italia del -15%.
Una parte di tale performance negativa, tuttavia, è da porsi in relazione con l'introduzione a fine ottobre del nuovo sistema operativo Microsoft Windows 7, il quale ha causato alcune turbolenze sul mercato consigliando in molti casi di posticipare le decisioni di investimento e di ulteriormente procrastinare i tempi per la sostituzione delle macchine ormai obsolete. L'andamento dei primi giorni di novembre, in effetti, appare meglio intonato, in particolare sul fronte della presa di ordini, anche se permane molto difficile formulare previsioni sull'andamento della campagna natalizia. Alla luce di quanto sopra, pur considerando la ridotta visibilità sui mercati di sbocco ed a meno di eventi straordinari al momento non prevedibili, il Gruppo si attende per l'esercizio in corso di poter conseguire risultati economico-finanzari in miglioramento rispetto allo scorso anno fiscale.
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