Si è tenuto in contemporanea a Barcellona e Dallas l’appuntamento annuale del vendor di UCC per presentare nuove strategie di vendita e strumenti per le aziende. dal palco un monito ai vendor che vendono direttamente agli end user, ostacolando gli MSP e i system integrator
Barcellona e Dallas unite dall’
UCC Summit di Wildix, l’evento di riferimento per i
partner Emea (qui il reportage del
Summit 2019 a Barcellona)
Usa del
vendor di Unified Communications&Collaboration al fine di inquadrare gli sviluppi di questo mercato, potendo contare sui contribuiti di
analisti di Forrester, CompTia e Cavell Group e di esperti di vendita
ValueSelling.
Un’occasione per gli oltre
400 partecipanti per cogliere punti interessanti al fine di incrementare il business nelle UCC e capire
come adottare un’offerta As a Service completa.
Serve un cambio di passo
Secondo
Steve Osler,
Ceo di Wildix, e Robert Cooper, General Manager di Wildix Usa, la diffusione esponenziale dei
servizi basati su cloud richiede ai system integrator un cambio di passo immediato verso l’As a Service. Il mercato impone ritmi agguerriti e il declino del modello tradizionale rischia di lasciare sul campo molti sconfitti. Ogni anno, migliaia di aziende sono costrette a chiudere i battenti a causa della concorrenza di
grandi marchi globali che ‘scavalcano’ gli installatori per arrivare agli utenti finali con offerte cloud. Serve quindi che questi operatori del canale si rivolgano a un marchio internazionale in grado di offrire una partnership solida e sicura, propenendo ai propri clienti soluzioni full-As a Service.
“Ormai è un dato di fatto che i system integrator per sopravvivere debbano passare al modello dei Managed Service Provider, che significa Opex ed As a Service”, commenta
Steve Osler, CEO di Wildix. “
Quello che molti non sanno è che questo cambio di paradigma ha introdotto nel mercato nuove minacce alla sopravvivenza dei partner. I grandi vendor che offrono soluzioni in Cloud e As a Service disintermediano l’offerta e si rivolgono all’utente finale, saltando l’anello fondamentale della catena, ovvero i partner. Le partnership che offrono sono contratti di agenzia, non c’è alcun interesse nel far crescere un ecosistema. L’UCC Summit di quest’anno è stato pensato per offrire strategie vincenti contro questi nuovi nemici del business”
Steve Osler, CEO di WildixDa parte sua Wildix pensa di avere
la ricetta per combattere questo ‘nuovo nemico’:
un mix tra tecnologia, offerte As a Service e il supporto di una rete globale di professionisti a livello mondiale uniti in una partnership forte.
Le novità targate Wildix Come ogni anno i laboratori di R&D sfornano
novità tecnologiche. Tra quelle presentate al Summit spiccano
Wizyconf, video conference station professionale di facile utilizzo, ora dotata di monitor touchscreen. Wizyconf poggia su Chrome OS e sfrutta il
WebRTC, per azzerare i problemi con gli aggiornamenti o l’incompatibilità del driver. Progettata per essere usata anche da un pubblico non tech necessita solo di
30 secondi per configurare una conference room, posizionandosi come conference station molto sicura. La soluzione è composta da due webcam: la prima è 4K Ultra HD, statica, con un ampio angolo di 120 gradi con una funzione di autofocus di alta qualità. La seconda è una PTZ dallo zoom ottico 12 X smart’ grazie allo zoom automatico sulla persona che parla ed in grado di seguirne gli spostamenti all’interno della sala conference. I due microfoni HD sono di di elevata qualità, invisibili agli utenti, possono essere installati sul soffitto o sulla scrivania. Wizyconf collega gli spazi di lavoro e crea ambienti virtuali interattivi nei quali le persone possono collaborare, condividere documenti, parlarsi e vedersi. Il tutto con la garanzia di un prodotto hardware e software nato per essere integrato e la sicurezza di Wildix,
100% secure-by-design.

Novità anche in ambito
mobile: “Le Unified Communication devono funzionare da mobile - spiega
Dimitri Osler, CTO -
altrimenti non si può parlare di UCC”. In questo senso Wildix ha svelato le implementazioni alla
Collaboration App, applicazione per iOS e Android, per consentire a decine di migliaia di clienti di lavorare ovunque si trovino. Il 2020 si connota come anno della condivisione dopo il nuovo design introdotto a inizio 2019 – elegante. La Collaboration App introduce
la feature Chat di gruppo, grazie alla quale sarà possibile creare gruppi, inoltrare messaggi, esprimere giudizi, ‘taggare’ i membri durante una conversazione, il tutto in sincro con la versione di Collaboration usata sul desktop, sia da smartphone Android che da iOS. Migliorata inoltre la condivisione dei documenti per permettere all’utente di attingere direttamente dalle gallerie o archivi dello smartphone, così come sarà più facilmente accedibile la cronologia delle chat, come dal desktop. Da segnalare per gli utenti di
Apple iOS che
si potrà gestire una videoconferenza direttamente dal browser Safari. Tutte le funzionalità incluse sono quelle del pc: camera - quella dello smartphone - condivisione schermo e documenti.
Per incrementare la produttività e l’efficienza di partner e clienti inoltre nuove feature sono state aggiunte a
Wildix Kite, soluzione professionale per la comunicazione orientata al business basata sulla tecnologia WebRTC che porta le UC direttamente al sito internet del cliente. Grazie a Kite, i visitatori di un sito possono chiamare, videochiamare, condividere schermo e documenti e ‘chattare’ con la figura aziendale cercata, senza perdere tempo passando dal centralino. In tempo reale Kite mostra lo stato della persona di riferimento (disponibile, occupato, assente, in chiamata o in conference) e mette in contatto con un clic; si arricchisce inoltre con la nuova feature
Sms notification che invia in automatico un sms di notifica se il cliente contattato non risponde al cellulare con il link Kite per essere ricontattati.
E’ tempo di As a Service
Il Summit si conferma anche come momento di riflessione sui modelli di business ‘vincenti’ per gli MSP e i system integrator, come quello che rispode alla logica di ‘servizi’:
“Il modello OPEX dell’As-a-Service significa sopravvivere e avere successo in futuro - dichiara
Gilles Guiral, Country Manager di Francia e Spagna - ma se questo schema funziona già per il software, grazie al licensing, la sfida è nell’hardware As a Service. Un’offerta As-a-Service in grado di combinare software e hardware è la garanzia per revenue ricorrenti e quindi un futuro di crescita”.
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