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Didattica a distanza: gli hacker prendono di mira Zoom, Moodle e Google Meet

Secondo quanto rivelato da Kaspersky, nel mese di gennaio gli attacchi contro le piattaforme online dedicate alla scuola sono aumentate del 60% rispetto alla prima metà del 2020. Sono oltre 270mila gli studenti in DAD che da luglio a dicembre 2020 sono stati colpiti da differenti cyberminacce.

Mercato
La didattica a distanza o più comunemente chiamata DAD, la non sempre efficace protezione dei sistemi di chi segue le lezioni a distanza si dimostra terreno fertile per i cybercriminali. Lo conferma anche Kaspersky che segnala che nel mese di gennaio gli attacchi contro i servizi online dedicati alla scuola sono aumentati del 60% rispetto alla prima metà del 2020, con oltre 270mila utenti che da luglio a dicembre 2020 sono stati colpiti da minacce che hanno usato come esca le piattaforme di apprendimento.
La più colpita - ma anche la più diffusa è Zoom - con più di 300 milioni di utenti al giorno. La seconda piattaforma più sfruttata dai cybercriminali è stata Moodle, seguita da Google Meet mentre Kaspersky evidenzia come Google Classroom in questo momento non sarebbe presa di mira così prepotentemente. Sempre Kaspersky sottolinea come  circa il 98% delle minacce incontrate erano "not-a-virus", e si dividono in adware e riskware.
Adware "bombarda" gli utenti con annunci pubblicitari indesiderati, mentre "riskware" è costituito da vari file - dalle barre degli strumenti del browser agli strumenti di amministrazione remota - che possono eseguire varie azioni sul computer dell'utente senza il suo consenso. Inoltre, le minacce che sfruttano popolari app per video riunioni e piattaforme di corsi online raggiungono l'utente attraverso falsi installatori di applicazioni, con cui entrano in contatto su siti web non ufficiali progettati per sembrare le piattaforme originali o all'interno di e-mail di phishing camuffate da offerte speciali o da notifiche della piattaforma.
   
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