: "L’importanza di un cloud sovrano e qualificato per i fornitori della PA" La sovranità secondo Aruba.it
In esclusiva per ChannelCity, nel corso della prima edizione di #DistrICT, nuovo appuntamento dedicato al canale ICT, Context ha presentato gli attesissimi risultati dell’edizione 2018 del Channelwatch. Una survey record che anche quest’anno ha chiamato in causa un panel di oltre duemila rivenditori italiani. Dove investiranno, cosa pensano del cloud, chi sono i migliori distributori informatica a valore e quelli broadline.
Intanto l’ottimismo. Per rompere il ghiaccio infatti gli esperti di Context hanno chiesto a reseller e system integrator italiani che cosa pensano delle loro performance e come si vedono nel prossimo futuro. Un ottimo 68,8% del campione vede la propria attività in netto miglioramento per i prossimi 12 mesi mentre solo il 6% del campione vede un peggioramento. Per quanto concerne poi la parte più interessante della ricerca, interrogati sui fattori di maggiore apprezzamento nei propri distributori, i reseller italiani hanno risposto, nella maggior parte dei casi (vedi slide successiva) che il servizio clienti, il portale clienti B2B e la disponibilità del prodotto sono gli elementi chiave di un buon distributore informatica, solo “quarto” l’inevitabile ma non prioritario fattore prezzo.
Per quanto concerne poi la formazione, arrivano stimoli e indicazioni davvero emblematiche sulla trasformazione in atto sul canale ICT. Oltre il 20% del campione chiede infatti maggiori investimenti sulla formazione a livello di tecniche di vendita, il 21 e il 19% cercano poi maggiori competenze a livello di Internet delle cose e Software As a Service… cloud puro dunque.
Da anni ormai Context, nelle sue analisi, monitora con grande attenzione, il fenomeno degli eTailers (Amazon tanto per capirci) come nuovi fornitori per i reseller e i system integrator. Un fenomeno che anche quest’anno ha avuto una sessione dedicata. Una “nuova” tipologia di “distributore” che, nel 40% dei casi i reseller italiani decidono di scegliere soprattutto per una questione di disponibilità del prodotto. Seguono, ovviamente, il prezzo e il servizio clienti. Un fenomeno che, spiega Context, i distributori informatica sono chiamati a monitorare con molta attenzione proprio per le dinamiche evolutive che può avviare a livello di filiera e punti di contatto. Venendo poi al tema chiave delle opportunità che i reseller vedono a livello di mercati verticali e servizi, i reseller intervistati da Context, nel 34% dei casi hanno indicato proprio i servizi aziendali come il mercato verticale dal quale si aspettano i maggior tassi di crescita/opportunità di business, seguono la produzione e la vendita al dettaglio. Per quanto concerne il focus sui servizi, per il 50% dei campione manutenzione e supporto sono ancora gli ambiti con una prospettiva di crescita maggiore con il cloud e sul software as a service staccati al 20%. «Molti reseller italiani – ha raccontato Adam Simon, nel corso dell’evento – sono un po’ frenati dai temi della compliance e della sicurezza in materia di cloud. Di positivo c’è però il fatto che, incrociando i dati della survey a livello europeo proprio Italia e Francia sono risultati essere gli unici paesi europei in cui il numero di rivenditor di servizi cloud è aumentato nell’ultimo anno».
E in quali casi un reseller sarebbe disposto ad aggiungere un vendor nella propria offerta? Una domanda chiave, soprattutto per i numerosi vendor innovativi e le startup che si stanno affacciando sul mercato sull’onda di fenomeni “nuovi” e dirompenti come Intelligenza Artificiale, Big Data, IOT… Nella maggior parte dei casi, 57%, i rivenditori sarebbero disposti ad allargare la cerca dei “propri” vendor a portafoglio per motivi collegati alla qualità del prodotto, margini e prezzo seguono come normale al 51%. Detto dei vendor, i ricercatori di Context sono andati ad analizzare in quali categorie di prodotto i reseller italiani stanno pensando di investire. Nel 33% dei casi si parla di software di sicurezza, seguiti dalla stampa 3D e dalla sorveglianza entrambe al 28%. Buone anche le percentuali di Internet delle Cose (come in parte anticipato e smarthome. Colpisce, per converso, il dato che riguarda le categorie di prodotto che invece i reseller stanno meditando di epurare dal proprio paniere di offerta. In testa con il 25% ci sono proprio gli smartphone, (ormai i margini sono davvero minimi e la battaglia si gioca moltissimo sui prezzi) seguiti da droni e gaming.
Come da tradizione poi Context ha cercato di capire anche i freni che possono bloccare il canale nella sua attività di tutti i giorni e, a livello finanziario, più che i tempi, a preoccupare il panel sono soprattutto i mancati pagamenti. Per quanto concerne invece il cloud computing, come in parte anticipato e come si vede nella slide che segue, i servizi su cui i reseller si stanno affacciando con maggiore facilità sono proprio quelli che riguardano la protezione dei dati, ovvero il backup… Per quanto concerne invece i freni, proprio la sicurezza rappresenta ancora un ostacolo e un timore forte per i system integrator e rivenditori italiani che pensano alle nuvole.
Direttamente collegato al tema della sicurezza e, con ogni probabilità, anche al fattore paura e incertezza nel cloud, c’è poi il focus, più che mai necessario, che Context ha sviluppato in materia di GDPR. Rispetto alla nuova normativa un buon 50% del campione conferma di avere implementato le modifiche necessarie per essere conforme al GDPR ma c’è un preoccupante 33% che risponde NO e un oltre 16% di reseller che non è in grado di saperlo. «Si tratta – ha concluso Simon – di un’area di grande attenzione per il canale tutto. Il GDPR è un regolamento chiave per lo sviluppo “sano” e profittevole del mercato e delle migliori opportunità legate al cloud».